Calafiori è stato uno dei più grandi protagonisti del Bologna di Thiago Motta. Una stagione partita prima da comprimario poi da titolare fisso e pilastro poi della Nazionale. La prima annata all‘Arsenal è stata tutto sommato positiva, nonostante qualche infortunio di troppo. Ai microfoni di Sky Sport Insider ha parlato di vari temi, dal suo attuale club all’arrivo a Bologna.
La verità è che non ero una necessità, non servivo a molto, forse a livello numerico per essere più coperti dietro, ma terzini li avevano, centrali li avevano, forse poteva servire un mezzo centrale mancino dietro ma io avevo fatto solo due mesi a Basilea da centrale mancino. E invece poi appena arrivato ho avuto un bel feeling con il mister, mi ha rassicurato dicendomi che avrei avuto le mie occasioni anche come centrale. E poi succede che Lucumí si fa male, si stira il quadricipite, e da lì ho cominciato. Anche lì non benissimo, contro il Cagliari appena entrato causo rigore, ma dalla partita dopo poi non ho più lasciato il campo e ho giocato una partita dopo l’altra. E niente, una stagione che si commenta da sé.
Non penso di aver sbagliato a venire qui. Io ambivo al mio sogno, un altro dei miei sogni era giocare in Premier ma anche come una sfida personale perché gli italiani in Premier hanno sempre fatto fatica, sono sempre stati in pochi quindi volevo superare questo. Poi quando ti chiama l’Arsenal come fai a dire di no?
Ne ho risentito un po’ a ottobre, quando mi sono fatto male per la prima volta, in quel momento mi sono fermato a ragionare su tutto quello che mi era capitato nell’ultimo anno. E quindi mi è arrivata la botta tutta insieme. Sono arrivato al Bologna che non dovevo giocare e ho fatto una stagione stupenda, anche grazie ai compagni. All’Europeo non pensavo neanche di andarci e ho fatto benissimo. Poi l’Arsenal, forse non avevo realizzato. Mi è servito.
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