Le parole all’edizione odierna di Repubblica dell’ex attaccante del Bologna, Igli Tare.
Ci sono dei cicli, le cose cambiano, a volte anche molto in fretta, ed è giusto ripartire in modo diverso. E non è mai neanche facile capire quand’è il momento di cambiare. Ma io credo che dopo una vicenda così debba prevalere la gratitudine, per il grande lavoro svolto. E ci si deve sempre ricordare che il calcio va con noi e senza di noi. Le società restano, e noi siamo parte di un percorso.
Sono sincero, ora che sono fermo e mi guardo un po’ in giro, che cerco di studiare, di restare aggiornato, di conoscere gente, percepisco anche io questa cosa qui e mi fa piacere; abbiamo fatto grandi cose alla Lazio, in una piazza molto esigente, a volte anche troppo, e spesso spendendo come chi lottava per retrocedere.
Da ex giocatore del Bologna dico che vedere una festa come quella in piazza Maggiore è stato bellissimo, pareva che il Bologna avesse vinto lo scudetto. Sognare è stato splendido, ma adesso non bisogna perdere di vista la realtà. La squadra è attesa da una stagione molto delicata, fare la Champions è qualcosa di unico, ma quella è una competizione diversa da tutto, molto diversa anche dall’Europa League, si gioca un calcio di un’intensità pazzesca, è veramente un altro sport. Servirà pazienza.
A Firenze ha fatto bene, gioca un calcio aggressivo, offensivo, ma da qui a pensare che le cose possano andare ancora meglio ce ne passa. La stagione scorsa è stata un’eccezione, oltretutto sono stati ceduti giocatori molto importanti, non è facile ripartire, poi se mi chiedi cosa mi auguro rispondo che al Bologna auguro tutto il meglio ma bisogna capire che le difficoltà saranno tante, che le aspettative non possono essere esagerate.
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Di sicuro a Sartori ed al suo staff, per i giocatori che hanno dato a Thiago, permettendogli di lavorare in quel modo, con quello stile di gioco. Poi a me pareva che la cessione di Arnautovic non fosse il massimo, ma così facendo è esploso Zirkzee. Perché il calcio è anche questo, a volte sorprende.
Più che sofisticato parlerei di un’idea molto aggressiva di calcio, pressing alto, giocatori che si scambiano continuamente di posizioni, di ruolo, è un calcio bello da vedere e difficile da interpretare.
Io cominciai a seguirlo con grande attenzione quand’era al Genoa, e anche se durò poco e non ottenne i risultati sperati avevo intuito il suo valore, si vedeva la sua mano. A La Spezia ha saputo resistere a momenti molto difficili, ricordo quando vinse a Napoli con un’autorete, sembrava sull’orlo dell’esonero. Napoleone aveva ragione, i generali devono essere anche fortunati, non solo bravi.
L’Inter mi sembra ancora molto solida, il Milan farà una stagione importante, perché ha puntato su un allenatore come Fonseca che ha una sua idea chiara di gioco e mi pare che il club stia portando avanti un mercato utile, della Juve ho detto, il Napoli di Conte con un solo impegno a settimana darà fastidio a molti. Oggi è ancora un cantiere, io lo dicevo un mese fa quanto fosse delicata e da risolvere la questione Lukaku – Osimhen. Ma Conte cura anche molto la preparazione atletica, sarà un Napoli tosto
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