Perché il calcio deve alzare subito la guardia sulla cybersecurity
La tecnologia nel mondo del calcio è ormai all'ordine del giorno, su internet si può qualsiasi cosa. Tuttavia bisogna stare attenti alla sicurezza: ecco come

Il mondo del calcio è un ecosistema iper-connesso. Dalle biglietterie online alle app per i tifosi, passando per le piattaforme di streaming e quelle di e-commerce gestite dai club: tutto viaggia su reti digitali. E proprio questa trasformazione, se da un lato ha portato comodità e nuovi introiti, dall’altro ha aperto falle di sicurezza gigantesche.
Un esempio lampante? A inizio 2025 il Bologna FC è finito nel mirino di un ransomware che ha paralizzato i server interni dei felsinei e mandato in tilt processi operativi e comunicazioni. Un campanello d’allarme per tutto il settore: se persino club professionistici italiani possono subire attacchi così pesanti, nessuno può più sentirsi al sicuro.
Eppure, la percezione diffusa è che “tanto queste cose succedono agli altri”. Un’illusione pericolosa, perché le minacce si moltiplicano anche per i tifosi. Secondo PiracyMonitor.org, il 38% degli italiani ha guardato contenuti sportivi illegali nel 2024, generando perdite per 2,2 miliardi di euro. Ma il vero rischio non è solo economico: molti di questi siti pirata ospitano malware e phishing che puntano a rubare credenziali, carte di credito, dati sensibili.
Biglietterie e streaming nel mirino
Le biglietterie online, spesso realizzate con software datati o integrati in modo parziale, sono un bersaglio preferito per attacchi di credential stuffing e furto di identità. E non parliamo di piccoli episodi isolati: l’AGCOM, con il sistema Piracy Shield, ha dovuto bloccare migliaia di domini che distribuivano contenuti calcistici illegali. Peccato che i blocchi a tappeto abbiano causato anche overblocking, danneggiando siti seri, affidabili e legittimi.

Nel frattempo, le piattaforme di streaming ufficiali non sempre offrono standard di sicurezza elevati. E chi si collega da reti WiFi pubbliche (bar, stadi, aeroporti) rischia di subire attacchi man-in-the-middle, intercettando il traffico e tentando il furto dei dati di login.
Perché usare una VPN è una scelta sensata
In questo scenario, tanti tifosi si chiedono perchè usare una VPN. La risposta è semplice: una rete privata virtuale affidabile cripta il traffico, protegge la connessione anche su reti non sicure e consente di mascherare l’IP, riducendo l’esposizione a minacce.
In più, la VPN permette di accedere in modo legittimo a servizi streaming internazionali ai quali si ha diritto, superando le limitazioni geografiche che a volte bloccano i contenuti quando ci si trova all’estero. Ma attenzione: le VPN gratuite possono essere peggio dei malware che si vogliono evitare. Meglio scegliere provider seri, che non registrino alcun dato dei propri utenti e offrono server ottimizzati per lo streaming sicuro.
La cybersecurity non è più un optional
Per i club, l’urgenza di modernizzare le difese digitali è ormai ineludibile. Serve un approccio Zero Trust, con controlli a ogni livello e aggiornamenti continui. Non basta più un firewall installato cinque anni fa. E per i tifosi, è fondamentale informarsi e adottare strumenti di protezione di base.
Il calcio è passione, comunità, spettacolo. Ma senza sicurezza digitale, tutto questo rischia di trasformarsi in un terreno di caccia per criminali informatici. Meglio correre ai ripari adesso con la cybersecurity, prima che l’ennesimo attacco dimostri, di nuovo, quanto siamo vulnerabili.