Un derby intenso, palpitante, con un secondo tempo spettacolare e vinto alla fine da una coraggiosa e determinata Fortitudo che ha la meglio 84-86. I biancoblu si prendono dunque la rivincita e battono a domicilio una Virtus che ancora una volta parte a rilento, accelera nella ripresa ma stavolta trova un'avversaria che regge l'urto e mantiene pure più lucidità nel finale. Vittoria di squadra per la Banca di Cambiano, che ha qualcosa di utile da tutti sia in attacco che in difesa. Alla Segafredo non basta un superlativo secondo tempo di Milos Teodosic. Ora il discorso qualificazione alla Final Four è totalmente riaperto, complice pure la vittoria di Reggio Emilia contro Cremona.

La Virtus è al completo, la Fortitudo recupera Sabatini ma non Mancinelli. L'avvio di gara ricorda per certi versi quello di venerdì: F aggressiva in difesa, V che tende ad essere pasticciona in attacco. I ritmi sono alti e gli errori si sommano da una parte e dall'altra. Si segna con il contagocce tanto che il primo quarto si chiude con i biancoblu avanti 14-11. Nel secondo quarto la musica non cambia con un dato più eloquente di tutti: le palle perse in tutto, dopo i primi venti minuti, sono 23. La Banca di Cambiano – che sfrutta molto di più la panchina rispetto alla gara di andata – tenta un primo allungo con i canestri di Fletcher, la Segafredo rintuzza fino al -1 con l'energia di Pajola e la cattiveria agonistica di Alibegovic. Ma l'attacco bianconero è davvero asfittico e troppo impreciso da sotto; così basta poco agli “ospiti” per riallungare fino al +10 dell'intervallo con protagonisti Withers e Toté. Un vantaggio costruito praticamente senza Banks e Aradori, che rientrano negli spogliatoi con 3/12 dal campo in coppia.

Il rientro in campo della Virtus è pieno di agonismo, la difesa si alza di livello e Teodosic (12 punti nel quarto sui 22 totali) dipinge bellezza cestistica. Ma la Fortitudo stavolta resta in partita, produce la sua pallacanestro e risponde colpo su colpo. Teodosic è superbo nel regalare assist ai compagni ma ogni volta che la Virtus fa sentire il suo fiato sul collo la F risponde. Nicolò Dellosto sfodera la miglior prestazione con la maglia biancoblu e non solo per le triple; Aradori è chirurgico nel punire la difesa bianconera con tre canestri dei suoi. Però la forza virtussina sa essere imponente e con un 10-0 di parziale le V Nere, con le prime giocate significative di Adams, sembrano aver messo le mani sulla gara. Ma la Fortitudo ha sette vite vome i gatti. Dellosto segna tre liberi e riapre i giochi, la Virtus si impantana sul più bello trovando solo un canestro con Pajola negli ultimi 90 secondi. Fantinelli prima e una gran giocata di Ethan Happ al termine di una bella azione corale poi chiudono i conti. Inutile il tentativo disperato di Teodosic sulla sirena.

Supercoppa, le ultime sul derby del PalaDozza
Fortitudo, Sacchetti: "Ci abbiamo creduto fino alla fine"

💬 Commenti