Il Bologna chiude il campionato regalando un'ultima vittoria al proprio pubblico, e bissando il 13esimo posto finale in classifica. I rossoblù, ringiovaniti dalla presenza di diversi primavera, non sottovalutano l'impegno di Marassi contro un già retrocesso Genoa, e portano a casa il bottino pieno per chiudere comunque in bellezza una stagione fatta di luci e ombre. 
Ieri la squadra si è salutata con una grigliata sui campi d'allenamento e da oggi i giocatori possono ritenersi in vacanza. Ma dalle parti di Casteldebole, più precisamente negli uffici, si continua a lavorare senza sosta per programmare la prossima stagione. Sartori è ormai a un passo dal diventare il nuovo direttore sportivo, con l'addio di Bigon sempre più certo. Da decifrare, invece, il futuro di Mihajlovic: nella giornata di oggi, lunedì 23 maggio, dovrebbe essere previsto un altro incontro con Saputo. L'addio dell'attuale tecnico serbo, nonostante la sua volontà di rimanere, pare oramai scontato, ma sarà lo chairman canadese ad avere l'ultima parola. 

I rossoblù, come dicevamo, chiudono la stagione al 13esimo posto con il bottino di 46 punti. Nonostante le tante difficoltà vissute nel corso del campionato, il Bologna registra ben 5 punti in più rispetto alla scorsa annata, quando chiuse addirittura al 12esimo gradino della graduatoria, pur avendo 41 punti. Numeri che denotano un innalzamento del livello delle squadre di media classifica. 
Dati alla mano, si tratta, inoltre, della seconda miglior stagione nelle ultime 6, dal ritorno in Serie A. 

LE FORMAZIONI

Rivoluzione di gioventù optata da Sinisa Mihajlovic per il match di Marassi. Spazio anche a chi ha giocato meno per dare un segnale in prospettiva della prossima stagione. Nel 1-3-5-2 rossoblù ecco Bardi in porta. Davanti a lui, a comporre la linea difensiva, ecco Amey (2005), Binks e Bonifazi. De Silvestri e Dijks sulle corsie laterali, con Dominguez, Schouten e Aebischer a formare il reparto di centrocampo. Barrow e Raimondo (2004) in attacco. Nella ripresa si segnalano anche gli esordi del portiere Bagnolini (2004), del difensore Stivanello (2004)  e di Urbanski (2004). 

Il Genoa di Blessin ha invece tentato di onorare l'ultima gara della stagione con praticamente tutti i titolari, con un unico obiettivo: vincere per lasciare meno amaro in bocca ai tifosi. Nel 1-4-2-3-1 classico del Grifone, ecco Semper tra i pali. Hefti, Vasquez, Ostigard e Criscito a formare la linea dei difensori. Hernani e Galdames a centrocampo, con Gudmundsson, Amiri e Portanova ad agire alle spalle dell'unica punta Yeboah

LA PARTITA

Nel match di sabato entrambe le squadre non hanno rinunciato a utilizzare i rispettivi principi di gioco. Ecco, quindi, che il Bologna ha insistentemente tentato di costruire dal basso, cercando di aprire il campo per poi alternare gioco dentro e gioco fuori. Il Genoa, invece, ha provato a pressare in maniera intensa per orientare a suo piacimento lo sviluppo della manovra degli ospiti. Come vediamo nell'immagine 1, Binks è in possesso del pallone; il Genoa ha il baricentro medio alto, con Yeboah che tenta di infastidire il portatore di palla, con una pressione individuale. Alle sue spalle i quattro compagni oscurano bene il centro del campo, per tagliare fuori dai rifornimenti i giocatori di maggior palleggio del Bologna, su tutti Schouten e Dominguez

IMMAGINE 1 - Costruzione Bologna, pressione centrale del Genoa a indirizzare gli avversari sulle fasce

I padroni di casa, infatti, tentano di spingere il gioco del Bologna sugli esterni e in ampiezza, dove, avendo due linee di copertura, più l'eventuale supporto del mediano, presidiare la zona con almeno 3 giocatori diventa una situazione piuttosto favorevole. Nell'immagine 2, infatti, il Bologna si ritrova in possesso del pallone proprio sulla corsia di sinistra con Dijks. Il Genoa scala forte sul lato palla con addirittura 4 uomini, ma anche il Bologna porta velocemente una parità numerica posizionale. I giocatori rossoblù, però, non sono posizionati bene, tutti praticamente oscurati dai giocatori di casa. Ecco che diventa difficile uscire in maniera pulita da una situazione del genere. 

IMMAGINE 2 - Costruzione laterale del Bologna, scalate in ampiezza del Genoa e parità numerica

Uno dei problemi principali del Genoa, però, è proprio la pressione stessa, marchio di fabbrica del credo calcistico di Blessin. Spesso, infatti, i liguri pressano in maniera così intensa da perdere completamente i propri riferimenti, concentrandosi esclusivamente sul pallone e lasciando spazi liberi in altre zone di campo. Una situazione del genere è evidente nell'immagine 3: Bonifazi è in possesso di palla e addirittura 4 giocatori del Genoa lo pressano in maniera forsennata. L'idea, chiaramente, è di togliere tempo e spazio di giocata ad un calciatore, di ruolo difensore, non particolarmente abile tecnicamente. Questo pressing causa però uno squilibrio nei posizionamenti dei giocatori del Grifone. Ecco quindi che Aebischer si trova liberissimo di ricevere, girarsi e andare a puntare la porta di casa. Il numero 4 del Bologna, nonostante il traffico intorno a lui, è molto bravo a trovare una traccia in diagonale proprio per servire il centrocampista svizzero e tagliare fuori totalmente la pressione dei padroni di casa. 

IMMAGINE 3 - La pressione forsennata del Genoa che libera spazi in altre zone di campo

Una delle azioni più pericolose del primo tempo è stata sicuramente la zuccata ravvicinata di Lorenzo De Silvestri, respinta sulla linea di porta da Semper. Uno degli sviluppi spesso provati dal Bologna, infatti, è il cross sul secondo palo per De Silvestri o Dijks, due calciatori particolarmente dotati dal punto di vista fisico. Come vediamo nell'immagine 4, Dijks effettua un traversone tagliato con destinazione area piccola. All'interno della stessa si forma un 3 contro 3, con i giocatori del Bologna sempre molto bravi nell'andare a riempire l'area di rigore. Ecco, dunque, che De Silvestri riesce a prendere posizione su Criscito e a colpire di testa, impegnando seriamente Semper e sfiorando il gol. 

IMMAGINE 4 - Attacco al secondo palo sfruttando la fisicità dei quinti di centrocampo, in questo caso De Silvestri

Nella seconda frazione il Bologna si ripresenta in campo con altri due giovani, Stivanello e Urbanski. Nonostante l'età media al ribasso e la poca esperienza, il Bologna non soffre particolarmente, riuscendo a mantenere solidità e buone trame di gioco. Al minuto 66 arriva anche il gol vittoria targato Barrow. Un'azione individuale più che di squadra. Tutto parte da una rimessa laterale in zona offensiva: ricezione di Dominguez, servizio per Barrow che, all'interno dell'area di rigore, circondato da soli giocatori del Genoa, riesce a sgusciare via, sfruttando fortunosamente un rimpallo e battendo Semper per il gol dello 0-1 (immagine 5). 

IMMAGINE 5 - Il gol di Barrow che ha deciso la partita di Genova

Dopo il gol di Barrow, il Genoa ha alzato i giri del motore e dell'orgoglio per cercare, almeno, di chiudere la stagione con un pari. Le occasioni principali sono arrivate principalmente o da giocate individuali o da calci piazzati, sulla quale il Bologna non si è fatto trovare impreparato. Su tutte, al minuto 87 c'è il palo di Frendrup che, con un tiro dai 30 metri, ha fatto ballare il montante sinistro. Poco altro è successo nei minuti finali, con i rossoblù comunque sempre concentrati e solidi nel portare a casa i 3 punti, utili per chiudere la stagione a 46, ad un passo dal record degli ultimi anni.  

Terminata la stagione, ora il Bologna può dedicarsi alla programmazione della prossima stagione, crocevia per capire le prospettive e le possibilità future dei rossoblù, con la speranza di poter alzare ulteriormente l'asticella degli obiettivi. 

LEGGI ANCHE: Le pagelle di Genoa-Bologna: Barrow segna il gol vittoria. Ottimo esordio per Stivanello

Futuro Mihajlovic: oggi il giorno della verità
Bologna, Criscitiello: "Ha onorato sempre il campionato con grandi prove d'orgoglio. Sartori arriva per dare nuove..."

💬 Commenti