Sinisa Mihajlovic (ph. bolognafc.it)

Se avete presente: quel sedicenne che ci prova con una sua coetanea, le gira intorno, la lusinga, ci scambia un paio di occhiate complici, la fa ridere, dice le cose giuste al momento giusto e insomma, lascia presagire che possa succedere qualcosa; ma senza mai chiederle davvero di uscire. Il Bologna, ecco. Se avete presente: poi in queste storie - le conosciamo bene tutti - succede che passano i giorni e il ragazzo non cambia strategia - non sa farlo, conosce solo quello di approccio - così arriva all'improvviso un altro, piazza là un paio di battute efficaci e dopo un attimo li vedi - l'altro e la ragazza con cui ci provavi - che se ne vanno via, a divertirsi, beati loro. Borja Mayoral, ecco. Quello che è successo domenica sera all'Olimpico è la fotografia del «vorrei ma non posso» che sta caratterizzando la stagione del Bologna. Facciamoci un paio di domande. La prima: chi meritava di vincere? Risposta facile: il Bologna. La seconda: poteva fare qualcosa in più Mihajlovic? No, assolutamente no. Tutto quello che si poteva fare lo ha fatto. E così pure i giocatori. Che hanno giocato una partita come si deve, carina, pulita, ordinata; e che per mezz'ora hanno messo sotto la Roma, blandendo e lusingando la notte romana, dando a tutti l'impressione di poter vincere, perché bastava veramente poco. Ma quel poco è abbastanza per inchiodare il Bologna ai suoi limiti strutturali. Esattamente come è successo contro l'Inter. Stessa storia, stessi rimpianti. Zero punti. Potevano essere - siamo d’accordo? - almeno quattro. Banalmente: c’è il gioco, non c’è chi fa gol. L'assenza di un centravanti vero - non lo è Barrow, non lo è più Palacio - si fa sentire soprattutto in partite come queste. Contro le grandi del campionato - le prime sette - il Bologna ha raccolto le briciole. Le ha incrociate finora 12 volte. Significano 36 punti disponibili. Ebbene: su 36 punti complessivi, i rossoblù ne hanno grattati via alle grandi solo 4. Una miseria, se consideriamo l'andamento di ogni singola partita. Il Bologna ha perso due volte con l'Inter, due con la Roma, due con il Milan, due con il Napoli, ha anche perso nell'unica partita giocata con la Juventus. Ha poi fermato l’Atalanta sul pari (manca ancora il ritorno) e ha perso/vinto tra andata e ritorno con la Lazio. Rimpianti? Moltissimi. Quattro punti - per come il Bologna ha giocato - sono quasi un insulto. Per come la vediamo, le responsabilità sono riferibili ai dirigenti. Che non hanno provveduto a garantire Mihajlovic con un attaccante vero. Nei prossimi giorni Mihajlovic incontrerà Saputo. Dovranno trovare un territorio condiviso dove cominciare a ragionare sul futuro. Mihajlovic chiede garanzie tecniche, cioè investimenti sul mercato per rinforzare la squadra. La sensazione - netta, precisa - è che si sia stancato di giocare bene e perdere in questo modo, per inerzia. Se Saputo manterrà la linea di quest’anno, non potrà accontentarlo. E’ tutto molto semplice, non ci sono scorciatoie. Mihajlovic farà le sue considerazioni, si guarderà intorno e - se avrà offerte migliori - se ne andrà, com'è nella logica delle cose. Altrimenti resterà.

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