Ieri, martedì 10 settembre, è stata giornata di celebrazioni in casa Bologna.
Si è tenuta, presso Palazzo D’Accursio, la cerimonia di riconoscimento della cittadinanza bolognese per il presidente del club Joey Saputo.
Il numero uno rossoblù, in presenza del sindaco Matteo Lepore, ha speso parole di felicità e ringraziamento di fronte alla folta platea.
Tra i calciatori erano presenti Riccardo Orsolini, Lewis Ferguson, Federico Ravaglia e Lorenzo De Silvestri.
Di seguito le dichiarazioni del presidente, riportate questa mattina dal Corriere dello Sport.
Ragionando su quello che avrei potuto dire in questa giornata ho pensato alla mia prima volta a Bologna che non è stata quando acquistai la società, ma quando nel febbraio 2012 riportammo Marco Di Vaio a giocare contro il Bologna: trovai la città sotto la neve e pensai subito che non era così diversa da Montreal. L’ho visto come un segno del destino.
Da 10 anni Bologna è il mio presente. Come sapete ho comprato casa in città e negli ultimi tempi vivo più qui che a Montreal.
È l’occasione migliore per fare un bilancio di questi 10 anni bellissimi e indimenticabili. Ci sono stati momenti difficili quando i risultati sportivi non erano all’altezza delle aspettative della Piazza, ma io mi sono sempre detto di voler costruire dal basso, un po’ come fanno gli allenatori di oggi.
Questo risultato è il frutto delle radici che sono state messe: della riorganizzazione e dello sviluppo del club per cui ringrazio Claudio Fenucci. La crescita sportiva è un coronamento di questo impegno e del lavoro oltre che dei giocatori, dell’allenatore, di Giovanni Sartori e Marco Di Vaio.
Ma il calcio a Bologna va oltre a questo, l’ho capito durante la tragedia di Sinisa Mihajlovic e ogni giorno che qualcuno mi ferma per dirmi che il padre o il nonno sarebbe stato felice. Bologna è una comunità che condivide gli stessi ricordi e le stesse emozioni.
Il bilancio è positivo, non solo dal punto di vista sportivo e imprenditoriale perché Bologna è una città di una bellezza che incanta in ogni angolo e accogliente anche per il carattere di voi, anzi, di noi bolognesi.
A mezzanotte del 3 ottobre, quando il Bologna festeggerà il suo 115esimo compleanno, saremo ad Anfield. Credo che Renato Dall’Ara ne sarebbe orgoglioso come tutti noi bolognesi.
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