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Di Vaio: “Sono arrivato che il Bologna era in Serie B, oggi siamo in Champions League!”

Ecco le parole del Direttore Sportivo del Bologna Marco Di Vaio, intervistato oggi a Radio TV Serie A con RDS, dove ha parlato del percorso d’identità del Bologna, di Thiago Motta e della qualificazione in Champions League.

Marco Di Vaio in sala stampa

SUL FUTURO E SUL MERCATO

Ci prepariamo alla prossima estate sapendo che il mercato sarà lungo, ma con l’idea di confermare più giocatori possibili con la volontà di portare avanti questo gruppo che ha delle basi solide e forti. Il primo passaggio sarà quello con il Mister che ha portato alla ribalta questo gruppo straordinario. Vogliamo continuare a dare continuità con lo straordinario lavoro che sta facendo tutto lo staff, per poter continuare a fare bene e a sognare. Sul mercato mi rifaccio a quanto detto dal nostro amministratore qualche settimana fa: noi siamo sempre andati in campo con la mentalità e la testa per continuare a fare bene, nonostante si parlasse di noi più in merito alle partenze di giocatori e mister piuttosto che ai risultati del campo. Siamo una società solida economicamente e con un enorme patrimonio umano, con progetti e obiettivi ben chiari in testa. Abbiamo la volontà di confermarci nel campionato italiano e di confrontarci con le realtà europee avendo il supporto dei nostri migliori giocatori. Sappiamo che il mercato è particolare e ci sono sempre tante novità.

SU THIAGO MOTTA

Dopo il primo periodo (le prime tre partite della gestione Thiago Motta ci vedevano con un solo punto raccolto) le cose non sono state semplici, ma vedevamo il Thiago allenatore e il Thiago uomo come lavorava e come cercava di costruire l’identità di squadra e ci piaceva molto. Abbiamo capito che gli serviva un po’ più di tempo per capire come prendere i ragazzi e per stravolgere qualcosa. La sosta per il mondiale è stata molto utile, è stato come essere in ritiro e questo ha favorito la conoscenza reciproca tra allenatore e giocatori e una crescita costante nella costruzione della squadra. Con lui sono cresciuti i ragazzi e il prodotto che ne è uscito è stato interessante e giovane.

QUALIFICAZIONE IN CHAMPIONS LEAGUE

Questa qualificazione è inaspettata, ma meritata. Sono arrivato a Bologna che la squadra era in Serie B, pensare a oggi di essere in Champions è qualcosa di pazzesco. Spero di incontrare tutte le grandi: dal Barcellona al Real Madrid per poter vedere dal vivo quel livello.

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I FESTEGGIAMENTI

Ieri sera abbiamo visto la partita tutti insieme con lo staff, il gruppo e tutti quelli che lavorano a contatto con la squadra. È stato molto emozionate, è un traguardo straordinario quello raggiunto. Il primo pensiero ieri sera è andato al nostro Presidente che non era lì con noi, siamo tutti molto felici per lui perché se lo merita per quello che fa, per la passione che ha e per l’impegno che mette. Siamo contenti anche per la nostra gente, sappiamo da quanto aspettavano di poter esultare dopo tutto quello che abbiamo e hanno passato. Arrivarci dopo solo due anni di lavoro con Thiago Motta è stato magnifico. Al rientro da Napoli i ragazzi hanno avuto un’accoglienza straordinaria, è stato incredibile. Ieri sera in piazza si è vista l’esplosione di gioia e di emozione che sta travolgendo la città. Vedere la nostra gente entusiasta e carica è per noi motivo d’orgoglio e uno stimolo a fare meglio.

IL PERCORSO

Il Presidente Saputo e io non abbiamo mai parlato di Champions League, però volevamo raggiungere e conquistare l’Europa. Come molti presidenti americani ha voluto costruire una società partendo da basi solide, investendo nel gruppo, nelle strutture e nella categoria. La perdita di Sinisa ci ha toccato molto, con lui volevamo iniziare un lavoro diverso, partendo dai giovani e costruendo una squadra solida e compatta; purtroppo le cose non sono andate come speravamo, ma la società ha continuato a lavorare e a credere nel progetto, investendo sul lavoro quotidiano e ad oggi si raccolgono i frutti.

Sinisa Mihajlovic (ph. bolognafc.it)

SU SINISA

Sicuramente il lavoro fatto durante la malattia di Sinisa è stato un lavoro diverso rispetto a quanto si era visto a Bologna negli anni precedenti. Un lavoro di coinvolgimento e di responsabilità e tutti noi abbiamo tirato fuori qualcosa in più; i ragazzi sono stati meravigliosi. Quell’esperienza ci è servita quest’anno per avere quella solidità mentale giornaliera necessaria per non mollare mai. I ragazzi hanno dato risposte quotidiane molto positive dimostrando grande professionalità nei comportamenti e anche nella leggerezza quando necessaria.

IDENTITÀ BOLOGNA

Il nostro è un percorso intrapreso da quattro-cinque anni con dei ragazzi in grande crescita e con grande prospettiva. Abbiamo saputo lavorare molto bene con i giovani per portarli ad un livello superiore; quegli stessi giovani che ad oggi sono titolari e la loro crescita è sotto gli occhi di tutti. La cosa positiva è che l’ammirazione è reciproca perché noi veniamo visti dai giovani come una squadra in grado di valorizzarli e di dargli l’opportunità di poter crescere. Essere attrattivi per tanti giocatori è importantissimo perché ci rende una vetrina interessante per molti giovani italiani e non. Con i ragazzi c’è un confronto quotidiano, e vivere le notti europee da dirigente sarà sicuramente diverso rispetto che viverla da giocatore. Allora la qualificazione me l’ero guadagnata sul campo passando dalla Salernitana al Parma e infine alla Juventus.

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Riccardo Barbieri

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