In Serie A si può perdere contro chiunque. Questa frase, che sa tanto di luogo comune, corrisponde alla realtà dei fatti nel momento in cui la squadra più forte si approccia al match con pigrizia e deconcentrazione. Ed è esattamente ciò che è accaduto alla Virtus in quel di Casale Monferrato. Se la sconfitta contro Napoli è stata sì figlia di una brutta prestazione ma in qualche modo “messa a posto” dal tentativo in extremis di rimonta, il ko contro Tortona non ha il minimo appiglio positivo. Fatta eccezione per la prova commovente di Kyle Weems, leader sempre meno occulto della squadra, non si è salvato nessuno dei bianconeri messi al tappeto da una Bertram eccellente sui due lati del campo. Difficile dire se alla Segafredo è mancata prima la voglia di difendere e poi la capacità di concentrarsi o il contrario: fatto sta che dalla serata piemontese è bene che tutti si facciano un esame di coscienza. Non c'è il minimo dubbio che la vera Virtus non sia quella vista al PalaFerraris ma allo stesso tempo non c'è il minimo dubbio che pensare di arrivare ai traguardi prefissati con quell'atteggiamento è un'utopia. Le assenze? C'erano ma una grande squadra non si crogiola sugli alibi.

Un po', ma neanche tanto, diverso il discorso relativo alla Fortitudo travolta a Brescia in una partita terminata di fatto con 20 minuti di anticipo. Se nel primo quarto la Kigili ha saputo più o meno tenere botta, nel secondo quarto è crollata senza colpo ferire non opponendo che una resistenza molle. Le lacune del roster, specie nella propria metà campo, appaiono ormai evidenti ma questo non può portare a prestazioni di quel tipo e neppure le assenze - per quanto le rotazioni più corte finiscano per incidere - possono essere delle scusanti. Sì, è vero, è un concetto già espresso sulla Fortitudo anche nella passata stagione ma purtroppo le cose si ripetono quasi di partita in partita e da quella zona bassissima della classifica non se ne esce se non mettendoci un minimo di amor proprio.

In un weekend da dimenticare per Basket City al maschile, il proscenio se lo prendono le ragazze della Virtus Femminile che asfaltano le campionesse d'Italia di Venezia a casa loro. Il +38 finale è figlio sì dello 0/20 dall'arco della Reyer ma anche se non soprattutto di una difesa feroce per 40 minuti delle ragazze di Lino Lardo che finalmente ha potuto contare sul roster pressoché al completo (manca all'appello solo Cinili). Turner si è presentata con 14 punti e 18 rimbalzi a testimonianza di come sia una che possa fare davvero la differenza di qua dell'Oceano. Dev'essere questa la vittoria che accende la stagione delle virtussine, alla ricerca adesso della continuità di rendimento dopo uno straordinario exploit.

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