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Ulivieri: “Quello di Motta non è un attacco al club. Sugli obiettivi qui a Bologna…”

Carattere forte con diatribe passate. Per certi aspetti Renzo Ulivieri può anche assomigliare all’attuale tecnico del Bologna, Thiago Motta; infatti ai colleghi della Repubblica si è espresso così sulle dichiarazioni del tecnico italo-brasiliano: “Valutare da fuori è sempre difficile, ma quando un allenatore si esprime così di solito è perché ha una necessità. Motta è uno che ha bisogno di lavorare a lungo con la squadra e la sua richiesta anche temporale di avere una rosa completa presto è normale per il tipo di allenatore che è. E’ un parlare chiaro, dire la verità delle sue esigenze, non credo abbia voluto mettere il proverbiale fuoco al culo o andare contro al club. Si dice spesso ”pubblicamente non si fa”, io ho sempre detto che la squadra è di tutti, anche del popolo, e allora è giusto parlare serenamente pure di quelli che pensi siano i problemi in un contesto pubblico. L’ho fatto anche io, e a volte capita che queste situazioni siano concordate anche con uomini della dirigenza per fare uscire fuori necessità tecniche della squadra, e quel che sembra un attacco poi non lo è. Ai giocatori la chiarezza non fa mai male, e Thiago è uno che ai suoi parla molto schiettamente. A volte devi toccare certe corde, a qualcuno serve certezza e confort e ad altri sollecitazione, ma a Barrow sicuramente quelle cose le avrà dette già in provato. Ha fatto una valutazione su un giocatore che non è esploso dopo tanti tentativi ed è normale che l’ultimo sia cambiare ambiente. Non è una valutazione negativa sulla sua qualità, è solo un dirsi che ha bisogno di nuovi stimoli altrove; ma il valore assoluto dei giocatori resta, quello lo decide il campo e non le parole, la quotazione non cambia. Sul fatto che il Bologna non possa competere in A dipende cosa intende. L’idea di un allenatore che resta è sempre fare meglio dell’anno prima. Il Bologna ha fatto un bel campionato, credo che con il lavoro di Motta possa fare anche meglio, ma se si vuole qualcosa va fatto sul mercato, una rosa corta porta poche motivazioni per titolari senza concorrenza. Per come conosco Bologna, gli obiettivi qui sono una vita tranquilla con momenti di esaltazione con qualche big. Sugli incedibili di Motta, io non mi sono mai potuto permettere questo discorso”.

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Pietro Celeste

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