Tanto rumore per nulla. Joey Saputo – sostenuto dall’ad Claudio Fenucci – ha preso la decisione dribblando la logica del Gattopardo, «Cambiare tutto affinché nulla cambi»; anzi ribaltandola: non cambiare nulla sperando di cambiare qualcosa. Si alza il sipario sul Mihajlovic V. Piazzamenti del Bologna di Mihajlovic nei suoi quattro anni bolognesi. 10° da subentrato con annessa salvezza, 12°, 12° e 13°. Punti conquistati: 44 (in realtà 30 in 17 giornate, i restanti 14 sono riferibili a Pippo Inzaghi), 47, 41, 46. Nei tre campionati cominciati e finiti la media è stata di 44,6 punti a stagione, quest’anno Mihajlovic ha marcato un +5. Parola chiave: assestamento. A Saputo va bene così. Voce del verbo traccheggiare. Il problema non è Mihajlovic, il problema è che vuol fare Saputo del Bologna. Altrove gli allenatori pesano di più. A Firenze brilla il +22 di Italiano rispetto alla stagione precedente. La Fiorentina è tornata in Europa, seppure dalla porta di servizio della Conference League. Dettagli, come no. Tudor – inaspettatamente – ha fatto 8 punti in più rispetto a Juric, suo predecessore sulla panchina del Verona. Non ci avrebbe scommesso nessuno. A proposito: Juric ha portato il Toro a +13 punti rispetto alla scorsa stagione. Anche la coppia che si è data il cambio sulla panchina dell’Udinese, quella formata da Gotti e Cioffi, ha migliorato la classifica dell’anno scorso: +7. Torniamo al Bologna. Ok la valorizzazione dei giovani (quest’anno partiranno almeno due tra Hickey, Schouten, Dominguez e Svanberg, forse persino Arnautovic: nessuno si stupisca, sta nell’ordine delle cose e nella tradizione rossoblù), ma i bilanci hanno sempre il segno negativo. Mihajlovic dovrà inventarsi qualcosa per invertire la tendenza. Come si dice/scrive in questi casi: le parti hanno raggiunto unità di intenti e condiviso le stesse strategie. Fiuuu. Panna montata. O anche: l’obiettivo è quello di migliorare e crescere insieme. Tutta fuffa. Parole che non significano nulla, se poi non trovano aderenza nella realtà. L’abbiamo già scritto: riteniamo Giovanni Sartori il miglior ds del panorama italiano, una garanzia di qualità, perché questo racconta la sua storia. Ma Sartori – di recente premiato per quanto fatto tra Chievo e Atalanta – ha detto una cosa che non sarà sfuggita ai più attenti e che serve da monito per il futuro. «Non esiste un modello Atalanta». Ah, ecco. Come non esiste un modello Fiorentina o Sassuolo, capito? Sartori ha scoperto dal nulla e portato a Bergamo Gosens e Hateboer e de Roon e tanti altri. Gasperini ha centrato tre volte la Champions League. Il primo anno sulla panchina dell’Atalanta ha centrato il 4° posto, con una squadra che l’anno prima era finta tredicesima. Percassi in questi anni ha comprato Boga per 22 milioni, Muriel e Musso per poco più di 20, Romero per 17, Pasalic e Miranchuk per 15, Koopminers e Malinovsky per 14, Zapata per 12. Sartori più Gasperini più Percassi. Cioè: l’Atalanta. Sartori più Mihajlovic più Saputo: il Bologna.
LEGGI ANCHE: Iniziano a saltare le panchine in Serie A. Ecco la strategia del Bologna
Le parole di tre dei protagonisti del successo rossoblù contro il Celta Vigo Al termine…
Celta Vigo-Bologna, le parole nel post match del giocatore dei rossoblù dopo l'impegno fondamentale in…
Le parole del tecnico dei rossoblù al termine del match di Europa League tra Celta…
Celta Vigo-Bologna, le parole nel post match del giocatore dei rossoblù dopo l'impegno fondamentale in…
Vittoria preziosissima per la squadra di mister Italiano che ribalta il risultato al Balaídos in…
Segui la diretta testuale di Celta Vigo Bologna. Italiano opta per Giovanni Fabbian e Jonathan…