Bologna è tornata in Serie A grazie allo sforzo di Pallavolo Bologna e oggi la presidentessa Elisabetta Velabri non nasconde l’orgoglio per il grande risultato ottenuto dopo appena un paio d’anni di lavoro che hanno riscattato oltre un decennio in cui si temeva che il volley cittadino potesse sprofondare nell’oblio.

La promozione era più un obiettivo o un desiderio?

“Direi un obiettivo nato insieme a Pallavolo Bologna anche se magari con tempistiche differenti. Il progetto è stato presentato ad aprile 2019 quindi l’attività è iniziata nell’autunno successivo, siamo ancora giovanissimi. Abbiamo avuto la necessità di strutturarci in modo realistico e sostenibile ma quest’anno è capitata l’alchimia che ogni presidente sogna. Nonostante il Covid, ci siamo rimessi in gioco con le risores disponibili e le abbiamo massimizzate grazie al lavoro di uno staff eccezionale. Tra conoscenza dell’ambiente e intuizioni azzeccate abbiamo composto una bella squadra ripartendo da alcuni pilastri dell’anno precedente. Sapevamo di avere buon materiale per crescere ma si è andati anche oltre: nessuno si è mai tirato indietro in palestra e tutti sono sempre stati attenti alla salute propria e dei compagni”.

Quando ha intuito che la promozione poteva diventare realtà?

“Siamo cresciuti partita dopo partita fisicamente e tecnicamente. Quando abbiamo centrato la qualificazione ai playoff ho parlato ai ragazzi per congratularmi e ho spiegato che non dovevamo nulla a nessuno, dovevano andare solo in campo per divertirsi e che tutto quello che fosse arrivato sarebbe stato nostro. Passo dopo passo hanno iniziato ad eliminare squadre più blasonate e costruite per il salto di categoria ma anche a dimostrare di non mollare mai anche nei momenti di blackout. La finale contro Belluno è stata la dimostrazione. In casa abbiamo giocato tranquilli e sereni, esprimendo con forza il nostro gioco. Là ci aspettavamo tutta un’altra partita, gli avversari dopo aver perso il primo set stavano per ribaltare tutto ma nel quarto parziale ci siamo rimessi in carreggiata e quando ho visto i nostri giocare di nuovo al loro livello ho pensato che la promozione potesse essere davvero reale. Si sono divertiti, come avevo chiesto”.

Dopo un decennio buio, c’è spazio anche per il volley a Bologna?

“Il movimento della pallavolo in città è molto vivace nonostante la concorrenza forte non solo del calcio ma anche di due squadre prestigiose di basket. Bisogna sgomitare per trovare spazi ma quando Federazione e Lega hanno portato grandi eventi di volley in città, il pubblico ha risposto alla grande. A quel punto Andrea Brogioni ha pensato di fare qualcosa per riportare la pallavolo ad alti livelli a Bologna con un cambio di prospettiva. A maggior ragione visto che le società del territorio lavorano bene con i giovani ma poi li vediamo andare altrove: non deve più accadere. Pallavolo Bologna nasce da sette società dell’area metropolitana che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e creato una struttura innovativa con progetti trasversali anche a carattere sociale puntando in un prossimo futuro anche ad un’attività femminile”.

Cosa comporta la Seria A per la vostra società?

“In realtà ci siamo dotati da subito di una struttura da categoria superiore. Siamo una Srl quindi non una società dilettantistica, abbiamo settori ben distinti interni ed esterni. Anche con i nostri partner commerciali abbiamo cercato di costruire una rete di relazioni utile a tutti. Sappiamo che la visibilità della Serie B è relativa e abbiamo sostenuto sforzi importanti per la comunicazione a maggior ragione in assenza del pubblico. Ora in Serie A dovremo creare qualcosa di ancora nuovo implementando la struttura commerciale. Il budget è già definito quindi il salto di categoria è studiato. Sappiamo che sarà un anno formativo per tutti, in primis per me, ma cercheremo di fare le cose per bene con una squadra che ci faccia stare tranquilli. Diciamo che puntiamo ad una stagione di assestamento per vedere come va perché essere fortunati per due anni di fila è chiedere troppo. Puntiamo a fare bella pallavolo per la città di Bologna e i tifosi che potranno tornare a seguirci dal vivo. Il palasport? Abbiamo un paio di soluzioni da valutare ma sono ottimista e a luglio avremo qualche risposta in più”.

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