Parla Francesco Valiani, uno dei protagonisti del successo all'esordio a San Siro nel 2008: "Quando in ritiro uscì il calendario eravamo tutti in fibrillazione. Siamo onesti: nessuno di noi avrebbe creduto a quell’epilogo. Giocarcela sì, ma mai avremmo pensato di vincerla, almeno fino alla vigilia. C’erano tutti: Pirlo, Gattuso, Ambrosini, Seedorf, Inzaghi, Shevchenko, Ronaldinho appena arrivato dal Barcellona. Solo Kakà era squalificato. Come la portammo a casa? Andare all’intervallo sull’1-1 ci aiutò a tener botta e poi arrivò quel gol. La data me la sono tatuata sul braccio. Negli spogliatoi eravamo tutti in trance. Aprii il telefono e c’erano 350 messaggi, poi incredibilmente si presentò Berlusconi in persona, che facendo i complimenti ci disse: 'Avevo proprio bisogno di vedere facce sorridenti'. Quella fu anche la stagione che mi fece conoscere Mihajlovic, per me è stato sin dall’inizio un grande uomo e un grande allenatore, è uno dei pochi che mi porto sempre dentro. Ricordo ancora i primi colloqui con lui: ero il pupillo di Arrigoni, non avevo esperienza in A, ma mi trattò con grandissimo rispetto. Peccato che sia rimasto solo sei mesi".
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