La stagione del Bologna ha tutti i presupposti per diventare storica: una corsa Champions sempre più competitiva e una finale di Coppa Italia da giocare contro il Milan. Tra i protagonisti di questa fantastica cavalcata c’è sicuramente Remo Freuler, metronomo fondamentale per gli equilibri della squadra rossoblù. Il centrocampista ha trovato nell’ultimo match contro la Juventus una rete di importanza capitale.
L’entusiasmo per il gol ritrovato è stato senza dubbio smorzato dall’episodio che lo ha visto protagonista come parte lesa, il colpo di McKennie in area che l’arbitro non ha reputato falloso. L’occasione per riparlare dell’episodio da rigore e non solo per lo svizzero è stata un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Andiamo a riportare di seguito un estratto delle sue parole sul possibile rigore e il rinnovo con il Bologna.
Contro i bianconeri manca un rigore. Per me, netto. Io prendo lo spazio per proteggere la palla e vengo tamponato da McKennie. Lui non si ferma, va dritto sulla mia gamba. Avete presente Dumfries nell’azione del gol del 3-3 col Barcellona? Va a proteggere palla. McKennie non prova nemmeno a fermarsi
Concentrazione, fiducia e la nostra qualità. Se in questo momento dovessi parlare ai ragazzi direi una cosa sola: la partita di mercoledì non va pensata, non esiste. Col Milan è fondamentale oggi
Un gruppo veramente bello e sano. Si lavora cercando i dettagli, si cresce uniti, si va anche a cena insieme o a bere qualcosa, non ci sono personalismi, egoismi. C’è il noi, un gruppo forte e vero, e questo ci ha portato grandi vantaggi. C’è anche amicizia, sì, in alcuni casi assolutamente sì. E ci divertiamo a giocare: cosa c’è di più bello che fare un mestiere in cui ti diverti? A noi succede
Assolutamente mai. Qui a Bologna ho scoperto lo stare bene: ho trovato tutto quello che mi serve per giocare al top, stiamo vivendo cose bellissime. Bologna è stata la scelta giusta. Se rinnoverò il contratto in scadenza nel 2026? C’è tempo, ma sicuramente io e la mia famiglia qui stiamo non bene, ma benissimo. Bologna è stata la scelta giusta
C’è una parola, la solita, che fa la differenza, ovvero continuità. I risultati portano evoluzione. Per il resto la crescita che ha fatto il club fra strutture, campo, organizzazione, lo zoccolo duro che qui c’è come c’era alla Dea. Oltre a me e Sartori
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