Un pessimismo cronico esagerato, soprattutto perchĂ© sono passate soltanto due giornate di campionato. Ed ecco che anche un traguardo pesante, inimmaginabile, passa quasi in secondo piano. A volte ci si dimentica come godersi le cose belle.Â
Nella splendida cornice del Principato di Monaco, alla presenza di Saputo e Fenucci (raggianti in volto), il Bologna ha conosciuto le otto squadre con cui se la vedrĂ nella nuova edizione della Champions League. Dalle affascinanti trasferte ad Anfield e al Villa Park contro Liverpool e Aston Villa, fino alle sfide al Dall’Ara contro Borussia Dortmund e Monaco. Ciò che probabilmente non era pronosticabile per chissĂ quanti anni, e invece è successo.Â
Ma ecco che, a volte, anche le cornici piĂą significative assumono un significato dolceamaro. Un discorso che non vale per tutti i tifosi, sia chiaro, ma per quella parte che ha giĂ cominciato a criticare. Addentrarsi in giudizi completi, a fine agosto, non ha senso.Â
In casa, contro l’Udinese, 9 volte su 10 avresti vinto: questione di episodi, questione di calciatori che si divorano palle gol clamorose. Trasferta di Napoli: 9 volte su 10, Antonio Conte non avrebbe potuto perdere due gare di fila, e se alla sfida d’orgoglio degli azzurri si aggiunge il blackout negli ultimi 20′ e la mancanza di cinismo dei rossoblĂą, ecco che il dado è tratto.Â
Questione mercato: gente che viene, gente che va. Quadratura da trovare. Motta, agli albori della sua avventura sotto le Due Torri, ha avuto la stessa difficoltĂ . Come Motta non aveva la bacchetta magica, lo stesso discorso vale per Vincenzo Italiano.Â
Il tecnico siciliano ha accettato un compito complicato e che, comunque, sta giĂ dimostrando carattere e personalitĂ . L’esultanza collettiva dopo il gol di Orsolini contro l’Udinese significa una cosa: il gruppo è compatto e le critiche attribuite a quest’ultimo sono superficiali, e soprattutto, non arrivano alle orecchie dei diretti interessati.Â
Una quadratura difficilmente raggiungibile a fine agosto: tra infortunati, calciatori che stanno per arrivare, il ciclo di Motta è terminato con un punto e virgola, Italiano deve cercare di mantenere alto il livello di competitivitĂ nonostante cessioni importanti e un cambiamento parziale della colonna vertebrale.Â
Serve pazienza, un edificio non si costruisce in due settimane soprattutto se le fondamenta sono state leggermente modificate. A dicembre, magari, parleremo di un altro Bologna. Ma l’alba è appena sorta, bisogna godersi le prime ore del mattino.Â
Perché c’è un campionato da giocare e una Champions League da vivere fino all’ultimo respiro. Per non dimenticare quanto di meraviglioso conquistato lo scorso anno. Il primo passo, per andare oltre ciò che è stato ma senza dimenticare il passato. Verso nuovi orizzonti.
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