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De Silvestri: “Ad oggi mi vedo più in giacca e cravatta. A Bologna mi diverto moltissimo”

L’uomo dei punti pesanti, Lorenzo De Silvestri, non più quel giovincello da cui ci si possa aspettare un gol acrobatico come quello di domenica contro il Frosinone. In quel gol, però, a marcare il bellissimo volo pindarico va premiata l’intuizione nell’esecuzione di un gesto simile. Lo ha premiato l’esperienza, a rimarcarlo è stato Saputo stesso. Dalla Salernitana a Frosinone, passando per Napoli… De Silvestri mette lo zampino quando occorre. A un passo dall’addio assieme agli altri senatori in estate, Lollo (chiamato così, ndr) ha sposato per un altro anno la causa rossoblù, da calciatore. Il Corriere dello Sport-Stadio sottolinea “calciatore” perchè lui si vede anche oltre, “da giacca e cravatta dietro ad una scrivania”.             Di seguito le sue parole a Radio Serie A: “Ho fatto la mia prima doppietta in Serie A all’età di 33 anni. A 35 ho segnato da fuori area di testa. Chissà cos’altro può accadermi, lo sport sa regalare sorprese quando hai pazienza e perseveranza. Ho capito dove andava la palla, ho pensato la traiettoria”.                                           Su Motta: “Uno che ha tanta esperienza, un bagaglio molto importante. A noi ci ha influenzato con movimenti diversi, che sinceramente non avevo ancora visto. Sicuramente parliamo di un allenatore destinato a una carriera molto importante”. Anche Sinisa Mihajlovic si espresse sull’utilità del suo laterale: “So cosa mi può dare in campo e fuori”.                                                                                                                Sul suo ruolo in società: “Mi piacerebbe continuare a giocare per migliorare ulteriormente il mio bagaglio personale. Futuro? Ad oggi mi vedo più in giacca e cravatta, dietro a una scrivania e con una posizione dirigenziale. Sono un curioso e sto facendo corsi per dirigenti, sul piano globale. Non ho idea con esattezza del potenziale ruolo che potrei ricoprire un giorno. Intanto ho preso il patentino B”.                    Sul bel clima con i compagni: “In questa squadra c’è testa, passione e voglia di stare in campo in un certo modo, le stesse cose che provo a portare io ogni settimana. Mi diverto moltissimo. Bisogna partire dal lavoro fatto da Mihajlovic e da quello societario in questi anni che hanno permesso al Bologna di internazionalizzarsi. Sono arrivati giovani stranieri molto forti, poi Thiago Motta ha offerto velocità al nostro gioco. C’è un gruppo bellissimo, un ambiente speciale”.   

LEGGI ANCHE: Bologna: un anno di successi con Motta in panchina

Pietro Celeste

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