Intervistato da Il Resto del Carlino, l’ex difensore del Bologna Renato Villa ha parlato della situazione di mercato dei rossoblù. Oltre all’addio di Calafiori e Zirkzee, Villa ha affrontato il tema del nuovo allenatore e della caccia al nuovo centravanti. Ecco l’intervento di Renato Villa a Il Resto del Carlino.

Addio Calafiori
Quante stagioni importanti ha fatto fin qui Calafiori? Una. Al Bologna quest’anno ha fatto passi avanti da gigante, ma nel calcio la cosa più difficile è confermarsi. Più che altro mi chiederei se la sua cessione sia un affare dal punto di vista economico.
Plusvalenza di una ventina di milioni
Perfetto: ma poi i cinquanta devi dividerli per due, perché c’è anche il Basilea. Quindi l’hai pagato quattro milioni e puoi incassarne venticinque: alla fine perdi un difensore importante per una ventina di milioni… Si potrebbe anche pensare di tenerlo e adeguargli il contratto. Ma capisco le ragioni del club: se il suo procuratore per farlo restare ti chiede un ingaggio da 4 milioni netti poi devi alzare tutti gli altri ingaggi e ti costa un occhio della testa.
Via tre pilastri: Motta, Calafiori e Zirkzee
Motta ha fatto una scelta legittima, è un ambizioso e scegliendo la Juve ha ritenuto di poter fare un passo avanti per la sua carriera. Però vale il discorso fatto per Calafiori: quante stagioni ha fatto bene Motta? Una stagione e mezza col Bologna. Anche lui deve confermarsi e alla Juve se non arriva nelle prime tre hai fallito.

Zirkzee
La sua stagione ha rubato gli occhi a tutti, anche se non mi è piaciuto il finale, in cui è venuto a mancare. Qui a Bologna siamo tutti rimasti ammirati dalle sue giocate: ma ripetersi, per di più in un contesto di una squadra più forte, non è scontato. Se mi chiedessero ‘meglio perdere Zirkzee o Ferguson’ non ho dubbi: rispondo Zirkzee. E darei la stessa risposta se il rischio fosse quello di perdere Freuler.
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Sartori
Forse vi dimenticate che è rimasto Sartori, che a Chievo e all’Atalanta di mestiere ha sempre fatto questo: venduto benissimo e sostituito ancora meglio calciatori che sembravano imprescindibili.

Nuovo inizio a Casteldebole
Per le caratteristiche che ha e per quello che ha dimostrato in carriera Italiano è l’allenatore più vicino a Motta: non si fissa con moduli né con i calciatori, che cambia spesso e volentieri. Per me è adatto all’ambiente di Bologna e ha tutto per fare bene. In Champions fare bene significa passare la fase a gironi ed entrare le prime ventiquattro: obiettivo che ritengo raggiungibile. E in campionato arrivare tra le prime sei-sette, che vorrebbe dire rifare la Champions League o qualificarsi per l’Europa League. Prevengo l’obiezione. Non sarebbe un passo indietro rispetto al quinto posto della scorsa stagione? No, non lo sarebbe. Perché chi è arrivato dietro al Bologna, penso alla Lazio, ma soprattutto al Napoli, si sta attrezzando alla grande per fare una stagione ai vertici.
I mancati riscatti di Saelemaekers e Kristiansen
Saelemaekers tutto il suo potenziale non l’ha espresso neanche quando ha vinto lo scudetto al Milan. Qui quante partite ha fatto davvero bene? Sei o sette in tutto. Kristiansen è un buon terzino, ma se è vero che riscattarlo costava quattordici milioni con un quarto di quella cifra Sartori può trovarne uno migliore.
Centravanti
I soldi veri li spenderei nel centravanti: di bravi e a buon mercato in giro ce ne sono pochi e chi li ha se li tiene stretti. Di sicuro attaccanti italiani che fanno la differenza non ce ne sono.
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