In vista della sfida tra Venezia e Bologna, il doppio ex Pietro Mariani è stato intervistato dal Corriere di Bologna. Due stagioni in rossoblù e tre con i lagunari, l’ex difensore ha analizzato il momento delle due squadre, soffermandosi anche sul lavoro di Vincenzo Italiano e sul presidente Saputo.
Mariani individua nella trasferta di Venezia una tappa fondamentale nel percorso del Bologna, ma avverte: non sarà una partita semplice.
È una sfida importantissima per entrambe. Il Bologna arriva a questa gara reduce da un ottimo momento, ma le difficoltà che ha avuto contro squadre in lotta per la salvezza come Empoli, Lecce e Parma devono essere un monito. Gare facili non ce ne sono e questo è un crocevia fondamentale nella lotta per le coppe
L’ex difensore sottolinea i progressi della formazione di Di Francesco e la difficoltà dell’impegno per i rossoblù.
Prima della sosta ha pareggiato contro alcune grandi o ha perso dignitosamente. Non sarà semplice per i rossoblù: nell’ultimo periodo si è dimostrata una squadra più quadrata, che crede di più alla salvezza. Anche per loro la posta in palio è altissima: non so se vedremo bel gioco, perché i punti sono pesantissimi per entrambe
Secondo Mariani, la pausa per le nazionali potrebbe aver interrotto un ciclo positivo per entrambe le squadre.
Quando vai bene dà un po’ fastidio, contrariamente ad altri momenti, specie perché interrompe un po’ il meccanismo mentale. Di certo, prima dello stop da metà classifica in giù il Venezia era una delle squadre più in forma e il Bologna tra le prime otto esprimeva il calcio migliore ed era in grande salute
Mariani elogia il tecnico rossoblù, sottolineandone i meriti e la crescita nel corso della stagione.
Sta facendo grandi cose. La cosa che mi impressiona del Bologna è che tutti remano dalla stessa parte: ha grandi cambi, specie sugli esterni, ma sono tutti sul pezzo e chiunque entra dà il suo contributo. Italiano ha saputo far crescere la squadra mediante la Champions, dopo le prime gare in cui il Bologna non stava giocando benissimo: aveva già fatto annate importanti, ma questa credo sia la migliore della sua carriera. Ha avuto coraggio ad accettare in estate ed è stato bravo a capire dov’era arrivato, modificando qualche suo concetto: una cosa che i tecnici, vedi Motta-Juventus, non sempre fanno
L’intervista si chiude con un pensiero positivo per l’allenatore del Venezia e un elogio sentito a Joey Saputo.
Lo spero: solo lui poteva allenare questo Venezia, da cui sta ottenendo il massimo. Non ha tanta qualità e a gennaio ha perso un elemento importante come Pohjanpalo: comunque finirà, ha fatto il massimo e il club ha fatto bene a confermarlo
Lo adoro, mi piacerebbe conoscerlo perché mi piace molto il suo modo di fare: ha saputo correggere gli errori dei primi anni con umiltà, ha capito la storia rossoblù e la rispetta, cosa che tante proprietà straniere non fanno nei rispettivi club. Si è dimostrato uno di parola e si sta prendendo un posto tra i più grandi nella storia del Bologna
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