Massimo Marazzina, ex attaccante rossoblù e protagonista della promozione del 2007-08 con 23 reti segnate, ha parlato al Resto del Carlino in vista di Bologna-Milan affrontando diversi temi: dalla partita che attende il Bologna, al momento della squadra sotto la guida di Motta e Sartori. Di seguito le sue parole.

Su Bologna-Milan: “Se il Bologna dovesse vincere, allora la rincorsa all’Europa diventerebbe roba seria. Di certo c’è una cosa: che il Bologna è la squadra più in forma del momento, forse anche la più bella da vedere. E il Milan arriverà al Dall’Ara dovendo pensare alla sfida di ritorno con il Napoli: è un’occasione, non poteva esserci momento migliore per incontrare i rossoneri. Nell’Europa ci spero. E spero in Thiago Motta”.

Sulla rinascita avvenuta con Thiago Motta: “Spero che rimanga. Sta facendo un lavoro clamoroso. Sono tanti i giocatori rinati: in primis Orsolini, che sembrava alla fine del ciclo a Bologna, spento. Ma penso a Schouten e Dominguez, segno che il nucleo della squadra era migliore di quanto non dimostrasse. Per non parlare delle rivelazioni: su tutte Ferguson, ma dei nuovi giocatori non ne è stato sbagliato neanche uno. Merito di Giovanni, ma anche del lavoro di Thiago. La squadra gli vuole bene e gli crede, si vede lontano un chilometro”.

Sul tecnico italo-brasiliano: “E’ giovane, bravo, innovativo, ha qualcosa di speciale. Mi auguro che Motta resti almeno un altro anno per completare il percorso di crescita e quello di questo Bologna. Penso sarebbe un bene per lui e per squadra, anche se quando chiamano certe squadre è dura rifiutare”.

Sul feeling Motta-Arnautovic: “Io di scazzi con allenatori me ne intendo, ne ho avuti, ma ho sempre risolto. Un giocatore non deve mai dimenticare di fare un passo indietro prima che sia tardi, prima che la squadra impari a fare a meno di te o è un problema, come per Arnautovic ora. Forse tutto questo feeling con Motta non ce l’ha, ma se non ha una squadra sotto che lo voglia, deve tornare a giocare una volta guarito”.

Su Sartori: “Vado contro corrente. Il Chievo fu interamente una sua creatura, mentre secondo me questo questo non è ancora pienamente il suo Bologna, perché nel mondo rossoblù il direttore è dovuto entrare in punta di piedi, per tutte le note vicende del recente passato. Il bello deve ancora venire. Imparerete a conoscerlo meglio. la sua abilità migliore è quella di scegliere gli uomini. Delneri al Chievo, Gasperini a Bergamo, ora Thiago Motta. Quando sceglie un allenatore è perché ne ha sposato l’idea di calcio e allora lavora per lui, prende giocatori funzionali, senza badare troppo a dinamiche di mercato e procuratori. E poi durante la settimana è sempre presente, osserva e interviene con i calciatori, se necessario alza la voce e la gestione fa la differenza. Anche perché pare con lui è sempre molto interessante. Come interessante è questo Bologna”.

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