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Se la difesa fino ad ora è stata (quasi) perfetta, non si può dire lo stesso dell’attacco

L’edizione odierna del Corriere dello Sport fa il punto sulla situazione offensiva del Bologna. Se dall’alto dei suoi 4 gol subiti in 5 giornate la difesa, fino ad ora, è stata (quasi) perfetta, non si può dire lo stesso dell’attacco. Zirkzee, simbolo del nuovo Bologna compatto e con la predisposizione al sacrificio, non è (ancora) un bomber cinico e, soprattutto, nell’idea di Thiago Motta è più un regista avanzato che un animale d’area di rigore “alla Arnautovic”. Come dimostrato nelle prime uscite rossoblu, dai piedi del talento cresciuto nel settore giovanile del Bayern Monaco, escono tante giocate importanti che spesso non vengono sfruttate appieno dai compagni (il tacco splendido per Ndoye con il Verona è uno degli esempi più lampanti). 

Nonostante il Bologna sia decimo per tiri totali (58) ha segnato soltanto tre reti, meglio solo di Empoli, Cagliari e Udinese, rispettivamente ultima, penultima e terzultima in classifica nel nostro campionato. Probabilmente è ancora troppo presto per essere definito “problema”, ma il campanello d’allarme è presente e già contro Monza ed Empoli i rossoblu devono invertire il trend. Ndoye e Karlsson sono ancora a secco e in panchina non ci sono molte alternative alla voce “bomber”. I due neo acquisti hanno le qualità per trovare spesso la via del gol, ma il primo contatto con il nostro campionato, sotto questo punto di vista, è stato tutt’altro che idilliaco. Per quanto riguarda le riserve, l’unico nome capace di andare in doppia cifra in Serie A è Riccardo Orsolini, che è quantomeno difficile pronosticare come riserva fissa da qui a fine stagione. Poi Saelemaekers, che con la maglia del Milan ha segnato 10 gol in tre stagioni e mezzo tra tutte le competizioni, e Sydney van Hooijdonk, autore di una buonissima stagione (anche dal punto di vista realizzato) in Eredivisie, ma che Thiago Motta, ad oggi, non vede.

 

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Niccolò Castellari

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