La seconda fascia del sorteggio per la prossima edizione della UEFA Champions League ha riservato al Bologna due avversarie di grande esperienza nelle coppe internazionali: il Benfica e lo Shakhtar Donetsk.
Nel nostro viaggio alla scoperta delle prossime rivali dei rossoblù andiamo oggi a conoscere lo Shakhtar Donetsk.
I campioni d’Ucraina saranno i primi ad arrivare a Bologna per aprire il torneo mercoledì 18 settembre alle 18.45 allo stadio Renato Dall’Ara.
Una data storica che segnerà il debutto assoluto della squadra di Vincenzo Italiano nella competizione.
Lo Shakhtar Donetsk è un club di grande tradizione che fu fondato nel 1936 sotto il nome di Stachanovec per onorare Aleksej Grigor’evič Stachanov, il minatore la cui dedizione al lavoro ha portato alla nascita del termine “stacanovista”.
A livello storico, la squadra è infatti strettamente legata al bacino carbonifero del Donetsk, in Donbass, territorio devastato dal conflitto armato tra le forze separatiste russe e l’Ucraina a partire dal 2014.
La squadra dei minatori, traduzione letterale di Shakhtar, si è affermata come principale rivale della Dynamo Kyiv in patria, vincendo 15 titoli nazionali e 9 Supercoppe d’Ucraina, titoli che si sono aggiunti alle 4 Coppe Sovietiche e alla Supercoppa vinte in epoca URSS.
Sotto la guida di Mircea Lucescu, lo Shakhtar è riuscito anche ad aggiudicarsi il primo e unico trofeo internazionale della loro storia: la Coppa UEFA (oggi Europa League) nella stagione 2008/2009.
Per gli ucraini, l’edizione di questa stagione segnerà la 19esima partecipazione alla fase finale di Champions League.
Una circostanza che si ripete con regolarità a partire dai primi anni Duemila.
Il massimo risultato raggiunto risale alla stagione 2010/2011, quando i minatori riuscirono ad arrivare fino ai quarti di finale, prima di essere eliminati dal Barcellona.
Una delle quattro edizioni in cui gli ucraini sono riusciti a superare lo scoglio della fase a gironi, oltre alle tre qualificazioni agli ottavi di finale (l’ultima nel 2017/2018).
Significativa è stata anche l’annata 2019/2020, quando lo Shakhtar è riuscito ad arrivare in semifinale di Europa League arrendendosi all’Inter di Antonio Conte.
La guerra in Ucraina ha costretto il club a cambiare sede e stadio, spostandosi dalla Donbass Arena di Donetsk allo stadio Olimpico di Kyiv, la capitale del paese.
Ma ad ospitare le partite casalinghe dei minatori Champions League sarà la Veltins-Arena di Gelsenkirchen, stadio di proprietà dello Schalke 04.
Il conflitto ha altresì spinto l’esodo di molti calciatori verso altri campionati, motivo per cui il gruppo dell’allenatore Marino Pusic è oggi composto principalmente da molti nazionali ucraini e da qualche prospetto straniero interessante. Si pensi che la rosa dei minatori può contare su una delle età medie più basse dell’intera competizione continentale, pari a 23,3 anni.
La filosofia di gioco di Pusic è simile a quella di Vincenzo Italiano: un approccio basato sul possesso palla e sul pressing alto in fase difensiva. A proposito di moduli, il 4-3-3 e il 4-2-3-1 sono le soluzioni più frequenti, con una particolare attenzione allo sviluppo della manovra offensiva.
Per quanto riguarda i principali interpreti, il Bologna dovrà fare attenzione alla qualità di Georgiy Sudakov, trequartista classe 2002 finito anche nel mirino di Napoli e Juventus nelle recenti sessioni di calciomercato. Nell’ultima stagione, 10 reti e 6 assist considerando tutte le competizioni.
In difesa i minatori possono contare sull’esperienza di Matvienko, a centrocampo il veterano è Taras Stepanenko, ma è nel reparto offensivo che la squadra di Pusic può sfoderare i principali punti di forza: occhio alla giovanissima ala sinistra brasiliana Kevin e al classe 2000 Bondarenko. Il centravanti titolare dovrebbe essere l’ucraino Danylo Sikan, 4 gol nell’ultima Champions League. Ma attenzione alla concorrenza dell’attaccante burkinabé Lassina Traoré.
Nonostante le difficoltà legate alla guerra – anche l’ultimo match degli ucraini è stato sospeso per un allarme – lo Shakhtar resta per molti motivi un avversario da non prendere assolutamente sottogamba.
Anche perché si tratterà dell’esordio assoluto in campo europeo per il Bologna tra il proprio pubblico, in un Dall’Ara sicuramente gremito.
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