L’ex capitano di Bologna e Verona Domenico Maietta ha rilasciato un’intervista al Corriere di Bologna, soffermandosi in particolare sul prossimo match di campionato che vedrà i rossoblu scontrarsi proprio con gli scaligeri.
Sulla partita di domenica tra Bologna e Verona
“Sarà una partita particolare, l’Hellas in casa è fastidiosissimo ma lo è stato anche a Torino dove ha retto a lungo sullo 0-0 e ha visto annulalto quel gran gol di Suslov. Il Bologna però in questo momento è la quadra che ti fa divertire di più in A, la più bella: è solido, forte in tutti i reparti. Poi ci può stare la stecca come a Parma, ma ha tutte le carte in regola per puntare all’Europa e la merita. Sarà importante però fare punti contro le pseudo-piccole”.
Nonostante i tanti cambi estivi, il Bologna ha un livello molto alto
“Non me lo aspettavo, aveva cambiato tanto ma devo dire che pur avendo perso due grandi giocatori fondamentali Motta, come Calafiori e Zirkzee, ne ha inseriti altri. Ora è una squadra profonda, specie dopo il rientro di Cambiaghi: davanti, chiunque gioca fa bene a partire da Odgaard, il mio preferito”.
21 dei 42 gol segnati arrivano dagli esterni
“La batteria delle ai ora è lunga e Italiano è bravo a trovare momento e uomini giusti per rendere al meglio, a Firenze non aveva esterni così incisivi. E noto che chiunque gioca fa bene, mentre chi sta fuori non storce il naso ma entra deciso a spaccare la partita: segnale di un gruppo coeso”.
Il Bologna, domenica, vorrà vendicare l’andata
“Due tiri e tre gol subiti, ricordo. Il Verona sta vivendo un’annata particolare: prima il tiramolla, poi la vendita del club al fondo americano e alcune cessioni a gennaio per risanare i debiti. Zanetti in questo contesto in cui ha dovuto sempre ricostruire durante l’anno è stato molto bravo: ha capito che il Bentegodi è un’arma micidiale e cerca di sfruttare l’esperienza di un gruppo che da 2-3 anni conosce bene la lotta salvezza.”

Sul gioco più difensivo del Verona
“Contro Fiorentina e Juventus hanno adottato un blocco basso per poi ripartire. Prima venivano a prenderti alto, quasi in modo spropositato e lasciavano troppo l’uno contro uno: credo resteranno chiusi anche domenica, dato che il Bologna contro le squadre che stanno dietro fa più fatica. Anche perché i rossoblu recuperano palla alti e a volte trovi squadre che non giocano nemmeno o lanciando lungo: il Milan il gol al Dall’Ara lo ha trovato così, ma poi è stato disintegrato”.
Sarebbe bello giocare in questo Bologna, anche se c’è da correre?
“C’è da correre ma mi sarei divertito: anche con Andreazzoli all’Empoli c’era questa impostazione. Quando si corre in avanti è sempre bello e fai meno fatica, è diverso che correre all’indietro in uno contro uno a campo aperto. Poi dietro il Bologna ha un giocatore di cui non può fare a meno, Beukema: è concentrato, chiama la linea, accorcia sui centrocampisti, è un elemento di spessore. Ma mi colpiscono in diversi: Dominguez, Castro, Orsolini. Anche Pobega, a parte quei due rossi per troppa generosità.”
Sul ritrovo di Duda, come ci si comporta in questi casi?
“In settimana ci pensi, è inevitabile. Al ritorno io non lo calcolavo, se mi diceva qualcosa mi mettevo a ridere. Sperando di ridere anche di più a fine gara”.
Quattro anni a Bologna e a Verona, il derby del cuore
“Porto nel cuore tutti quegli anni: Verona e Bologna sono due piazze che mi hanno dato tanto e che ho amato per davvero. Quindi niente pronostici, ma una speranza: il Bologna in Europa e il Verona salvo a fine stagione.”

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