Al Dall’Ara, al termine dell’undicesima giornata di Serie A che ha visto il successo del Bologna sul Lecce (1-0 il risultato finale firmato dalla rete di Orsolini), è intervenuto Vincenzo Italiano. Il tecnico rossoblù ha parlato così ai microfoni della sala stampa.
Oggi ho visto la continuità che ricercavo alla vigilia, soprattutto nella maturità che sta avendo la squadra nel preparare in un allenamento una partita così complicata, ricercando le strategie per le partite che andiamo ad affrontare. Avevamo studiato le ultime 4 uscite del Lecce e avevamo visto che si chiude per ripartire e noi dovevamo fare la partita che abbiamo fatto: senza frenesia ma con molta calma. Ci eravamo detti che potevamo vincere questa partita anche sull’ultimo traversone sull’ultima palla ed è andata così. La maturità dei ragazzi mi piace, arrivare a capire in poco tempo quello che serve per fare prestazione mi rende felice. Vincere in A non è facile e farlo contro squadre che giocano così è un bel segnale che mi dà la squadra.
Il nostro principio è che quando perdiamo palla dobbiamo subito sporcarla per correre meno pericoli, specie in momenti come questo che paghiamo cara ogni distrazione. È un nostro caposaldo: a Cagliari abbiamo fatto così sul primo gol. Dobbiamo ancora affinarlo e crederci di più ma l’obiettivo è tenere lontano dalla porta i nostri avversari. Dobbiamo migliorare negli errori dentro la metà campo offensiva, ma detto questo la squadra mi è piaciuta per la pazienza e la calma che ha dimostrato per vincere questa partita. In genere in queste partite inizi a forzare, portare troppi uomini sopra la linea della palla e alla prima occasione la perdi, oggi invece bravi i ragazzi anche nel fare qualche fallo tattico, sintomo di concentrazione.
Oggi vinciamo la partita nella stessa identica pensata del match col Parma: Urbanski, Fabbian, la punta e gli esterni: cinque ad attaccare l’area di rigore. Su due traversoni Fabbian non ci è arrivato per poco, Orso deve chiudere il traversone di Juan molte più volte perché lui ha un terzo tempo importante e può dare di più nel gioco aereo. Ho provato anche con le due punte ma quel quarto d’ora non mi è piaciuto.
Troppa frenesia? Fatemi vivere le partite come ho semper fatto, già ho rinunciato ai capelli non fatemi rinunciare ad altro. Durante le partite intervengo per qualche strategia che non stiamo rispettando e per qualche atteggiamento che alle volte non vedo in un giocatore dentro la partita. I ragazzi mi conoscono, sono lì solo per dare una mano. C’è chi vive la partita in maniera serena ma io sono questo: mi piace comunicare, incitare, stare dentro con i ragazzi, ero così anche da calciatore. Forse qualcuno se non intervengo per 5 minuti si preoccupa e pensa che io stia male. Abbiamo preparato la partita con un allenamento di 50 minuti dopo una seduta video e oggi abbiamo vinto mettendo dentro tutto, spero sia una maturità acquisita dei ragazzi.
L’esultanza era perché anche io percepivo il fatto di non raggiungere questa vittoria. Era importante per i ragazzi, per l’ambienta e per la società. Era una situazione pesante, se oggi finiva 0-0 aggiungevamo un altro pareggio e situazioni non positive. Il mio sfogo era per questo. Ecco perché sono andato sotto ai tifosi che ci ha sostenuto dal primo all’ultimo minuto: sono stati esemplari perché hanno avuto pazienza insieme a noi. Il clima allo stadio mi piace tantissimo. La vittoria come a Cagliari è dedicata alla città di Bologna.
Già nel primo tempo poteva essere più offensivo, invece è stato timidino. Gli ho detto di alzarsi di 10 metri, lui ci deve dare la possibilità di alzare il baricentro. Bravo, ma può farlo con più continuità.
Sono contento per Lewis. Da quando sono arrivato non facevo altro che sentire parlare di lui dai ragazzi per il carisma e la personalità che ha nello spogliatoio. Oggi volevamo risparmiare qualche minuto a Freuler e allora ne abbiamo approfittato per fargli riassaporare l’erba del campo. È intelligente, vedesi nel finale il cambio di gioco per Ndoye. Recuperiamo un grande giocatore, la squadra ha bisogno di uno come lui. Non aveva più di 20 minuti nelle gambe per questo ho preferito farlo stazionare in quella zona, perché se lo mettevo dentro faceva fatica tra le maglie del Lecce.
Penso che abbiamo superato il periodo della conoscenza iniziale. C’era solo da aggiungere qualche vittoria e metterci la ciliegina dei risultati che danno autostima e consapevolezza. Se non sono arrivati prima significa che mancava qualcosa. Ora stiamo crescendo di condizione, qualità, impegno, attenzione: vedo crescita. Vivo dalla mattina alla sera con i ragazzi e c’era voglia di venire fuori da questo momento. Con oggi sono 8 risultati utili consecutivi ma è la vittoria che dà il sorriso per lavorare bene durante la settimana e fidatevi che lo facciamo con grande abnegazione.
Esperienza con molta più responsabilità rispetto alle altre fatte in passato. Qui, soprattutto per la Champions, il livello è altissimo per qualità, intensità, ritmo e fisicità. In più arrivare in un gruppo diverso e attecchire le tue idee è sempre difficile, per me è stato uno stimolo e una bella sfida. Sono convinto che ci sarà una mano da parte di tutti affinché questo Bologna possa fare bene in campionato in termini di classifica come lo scorso anno.
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