Roberto Soriano, capitano del Bologna, ha ritrovato il gol nella scorsa giornata di campionato dopo un digiuno durato quasi due anni. Ha parlato di questo e di tanto altro in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Su Mihajlovic: “Mi manca il sorriso. Da persona vera e con il cuore grande. Quel sorriso dolce ti faceva passare i brutti momenti, significava che ti voleva perdonare”.

Su Thiago Motta: “Il gruppo era unito prima e continua ad esserlo anche ora. Motta parla con tutti e tutti vengono coinvolti, gioca solo chi si esprime al duecento per cento e dà tutto in allenamento, lui fa sentire addosso ad ognuno l’idea di poter essere titolare. Sono tutti vivi, coinvolti. Uno dei nostri pregi è che tanti possono fare diversi ruoli? È così. Motta è stato bravo anche in questo”.

Sul gol segnato contro la Sampdoria: “Già in passato avevo detto di non essere uno che vive per il gol. Preferisco vincere. Non avrei voluto farlo alla Samp, quello sì: là ho vissuto quasi gli stessi anni che sto vivendo qui, Bologna-Samp è la mia partita del cuore”.

Sulla scadenza del contratto: “A Bologna sto bene io e sta benissimo la mia famiglia. Ma è giusto che fino a fine stagione io pensi solo a giocare e a fare il capitano. Io vorrei restare ma non sono certo il tipo che si mette a pressare la società con lo scopo di mettersi al tavolo”.

Sulla possibilità di ridursi l'ingaggio: “Assolutamente sì. Nei posti in cui si sta bene si valutano sempre anche altre cose. E io da qui non vorrei proprio andarmene”.

Sulla buona stagione fino ad ora: “Sono molto contento del campionato che stiamo facendo ma è lunga e mi vien da pensare anche ai risultati buttati via. Europa? Non ci vogliamo pensare, ma il calcio è strano, chissà... La parola d’ordine è: continuità. Una cosa posso dirla: giochiamo bene e ci divertiamo. Il gruppo è sano”.

Su Bologna-Inter: “Vediamo, magari riusciamo nel bis: diciamo che le tre vittorie esterne di Udine, Firenze e a casa Samp ci hanno dato molta autostima. Ma è adesso che viene il ciclo-verità”.

Sulla possibilità di doversi “separare” da Sansone a fine anno: “Non voglio nemmeno pensarci. A me piacerebbe che potessimo arrivare a giocare assieme fino a fine carriera. Magari qui...”.

Sul Soriano capitano: “Non sono perfetto. Sono una persona normale, semplice. E la semplicità per me è sempre stata un grande pregio. Ho sempre fatto le cose vere, quelle che sento, e non quelle per farmi vedere. E credo che i miei compagni, che io sia o sia stato capitano, l’abbiano apprezzato”.

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