Renato Zaccarelli, ex calciatore del Torino ed ex direttore sportivo del Bologna, ha parlato in un'intervista rilasciata all'edizione odierna del Resto del Carlino del momento dei rossoblù, e della partita contro i granata.

Sul Torino: “Una squadra in salute, che in poche settimane è passata dalle difficoltà all’euforia. La vittoria con l’Udinese aveva interrotto una striscia molto pesante di risultati negativi, ma poteva rimanere un exploit. Battere la squadra campione d’Italia ha ridato slancio e fiducia all’ambiente.

Sul Bologna di Thiago Motta: “Ho visto un bel pezzo della partita col Monza: il Bologna non ha rischiato quasi nulla e ha colpito quando c’era da colpire. Del resto nel calcio non s’inventa nulla: un allenatore nuovo, quando arriva, deve ribaltare mentalità, sistema di gioco, abitudini. E tutto questo a Bologna era molto radicato dopo i quattro anni con Mihajlovic. Vedo una squadra che assomiglia molto al Motta calciatore. Lui in campo aveva il senso delle giocate, degli inserimenti, delle geometrie e mi sembra che stia modellando una squadra su questi concetti. Del resto un allenatore, se è stato calciatore, in panchina porta sempre il suo vissuto: il calcio di Sinisa era aggressività, quello di Motta mi sembra più riflessivo.

Su Arnautovic: “Uno di quei giocatori che cambiano il volto di una squadra. Prima c’era Palacio, che da solo indirizzava tutta la fase offensiva. Adesso c’è Arnautovic, che segna anche molto di più.

Su Sartori: “Mica facile fare il mercato con un allenatore e poi dopo poche partite ne arriva un altro. Però quest’anno c’è la scappatoia della lunga sosta per i mondiali: c’è tutto il tempo per fare dei correttivi, se servirà.

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