Un tuffo dal passato al presente, con un sorriso stampato sulla faccia e qualche festa liberatoria. Questo quanto si annovera nelle facce di Giovanni Sartori, direttore dell'area tecnica in forza al Bologna da quest'estate, e Riccardo Orsolini, volto senatoriale di questo Bologna. Convincente di partita in partita, la compagine di Motta -come riporta il Resto del Carlino- fa “gòdere” e per eguagliare i punti dello scorso anno manca una sola vittoria, nelle nove a disposizione. Saputo, dal canto suo, mira a sorvolare la soglia dei fantomatici 52 punti tanto ambiti, che vorrebbero dire oltrepassare i 51 a referto nelle casse dell'era Guaraldi-Pioli. Dati a parte, ciò che brilla negli occhi dei tifosi è la qualità del gioco (e quella messa in scena a Bergamo è di tutto rispetto). Dato per matto quando ha panchinato gente dal calibro di Marko Arnautovic, Thiago Motta ha saputo far parlare bene sempre di più di sé, per la capacità nel far un bel calcio e di tenere coeso un gruppo, dimostratosi forte. Sebbene tutto il gruppo abbia tratto forza dalle direttive dell'italobrasiliano, l'uomo che risulta a tutti gli effetti un volto nuovo - o meglio dire in parte ritrovato- è sicuramento quello di Riccardo Orsolini. Autore del raddoppio felsineo nel finale, in grado di spezzare le gambe agli orobici, e abbraccio alla panchina -segno di un gruppo che rema dalla stessa parte insieme-. Prima del raddoppio, gara in bilico solo in vista del punteggio, con una coppia difensiva solida e rocciosa da annullare il ragazzino norvegese lì davanti; uno Schouten primario sul centrocampo nerazzurro, e un reparto offensivo che ha creato più occasioni, spartite tra tutti i suoi attaccanti. 

LEGGI ANCHE: Motta apprende la lezione del maestro e sfodera "la gara più bella"

Un Bologna letteralmente da applausi batte in trasferta l'Atalanta e vola in zona Europa
Bologna, saluti e festa di tifosi a Giovanni Sartori

💬 Commenti