Cosa deve fare la Serie A per crescere e migliorare?
Dagli stadi ai diritti televisivi passando dai settori giovanili e il marketing. Ecco cosa deve fare la Serie A per avvicinare gli altri campionati europei

Il calcio italiano continua a esercitare un fascino particolare, sia per la storia che rappresenta sia per l’identità che mantiene nel panorama internazionale. Tuttavia, la Serie A, pur vantando un passato glorioso e club ricchi di tradizione, si trova oggi in una fase di stagnazione rispetto ad altri campionati europei come la Premier League inglese, la Bundesliga tedesca e La Liga spagnola.
Per rendere il campionato nuovamente competitivo a livello globale, è necessario intraprendere un percorso di modernizzazione che coinvolga vari aspetti: dalle infrastrutture sportive agli accordi sui diritti televisivi, dal marketing internazionale alla gestione economico-finanziaria dei club. I problemi non mancano, ma esistono anche esempi virtuosi che indicano una possibile strada da seguire.
Il nodo infrastrutture: il caso dello stadio di Bologna
Uno dei principali ostacoli allo sviluppo della Serie A è rappresentato dalle infrastrutture obsolete. Gran parte degli stadi italiani risale agli anni ’80 o ’90, e molti di questi sono di proprietà comunale, fattore che complica investimenti e ammodernamenti. A differenza di quanto avviene in Inghilterra o in Germania, dove gli impianti sono spesso di proprietà dei club e rappresentano una fonte di guadagno continua, in Italia la situazione è bloccata da iter burocratici complessi e tempi lunghi per l’approvazione dei progetti.
Un esempio significativo è il progetto di restyling dello stadio Renato Dall’Ara di Bologna. Il club rossoblù ha avviato un percorso concreto per trasformare l’impianto in una struttura moderna, funzionale e sostenibile, con una capienza rivista e nuovi servizi per il pubblico. L’iniziativa, approvata dal Comune, prevede un investimento di circa 100 milioni di euro e rappresenta un modello che altre società potrebbero seguire. In prospettiva, la realizzazione di stadi di nuova generazione non solo migliora l’esperienza dei tifosi, ma può diventare un asset economico per i club stessi.

Diritti televisivi: redistribuzione e visione strategica
Un altro elemento chiave per la crescita del campionato italiano è la gestione dei diritti televisivi, principale fonte di ricavi per molte società. Attualmente, i criteri di redistribuzione dei proventi sono fonte di dibattito: i club più piccoli chiedono una ripartizione più equa, mentre quelli di vertice vogliono maggiore libertà per capitalizzare il proprio seguito.
La Premier League ha adottato un modello che, pur garantendo buoni ricavi ai top club, assicura anche entrate significative alle squadre di bassa classifica, favorendo un miglior equilibrio competitivo. In Italia, una simile strategia potrebbe aiutare a rafforzare l’intero ecosistema calcistico, aumentando la qualità delle partite e l’interesse del pubblico.
Oltre alla questione interna, è fondamentale aumentare l’attrattività del prodotto “Serie A” all’estero. Attualmente, i diritti internazionali generano molto meno rispetto a quelli della Liga o della Premier. Serve una promozione più efficace del campionato, con contenuti digitali pensati per il pubblico globale e collaborazioni con broadcaster strategici.
Il ruolo degli sponsor: il gap con gli altri campionati
Nel calcio moderno, gli sponsor rappresentano una voce fondamentale nel bilancio delle società. Tuttavia, anche su questo fronte la Serie A è indietro rispetto ai maggiori campionati europei. In Premier League, per esempio, le sponsorizzazioni sono trattate come asset strategici e sono oggetto di accordi pluriennali con marchi globali. In Italia, invece, molti club faticano a stipulare partnership di alto profilo.
Una delle ragioni di questa difficoltà risiede nella scarsa internazionalizzazione dei brand italiani, ma anche nella limitata esposizione della Serie A sui mercati esteri. Inoltre, l’instabilità economica di alcuni club scoraggia le aziende a legarsi a progetti a lungo termine. Per invertire questa tendenza, sarebbe utile adottare una governance più trasparente e creare pacchetti commerciali attraenti per gli investitori, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e dei dati.
In questo contesto, la visibilità online gioca un ruolo centrale. Basti pensare a come alcuni settori, come quello del gioco legale, abbiano puntato fortemente sul posizionamento digitale per costruire fiducia e notorietà. Un esempio è rappresentato dai casinò, in particolare quelli legali recensiti dalla piattaforma specializzata casinos.com, che utilizzano strumenti digitali avanzati per raggiungere un pubblico ampio e fidelizzato.
Settore giovanile e sostenibilità del modello sportivo
La crescita del calcio italiano non può prescindere da un ripensamento del settore giovanile. Le accademie e le scuole calcio sono il primo passo per costruire i calciatori del futuro, ma richiedono investimenti, programmazione e collaborazione tra società e istituzioni sportive. I migliori vivai europei, come quelli del Borussia Dortmund o dell’Ajax, hanno dimostrato che è possibile coniugare competitività e sostenibilità, valorizzando il talento locale.
In Italia, alcuni club hanno già intrapreso questa strada, ma manca una visione d’insieme. È necessaria una maggiore uniformità nei percorsi di formazione, con staff qualificati, strutture adeguate e un sistema di scouting capillare. Solo così si potrà ridurre la dipendenza dal mercato estero e rilanciare la qualità tecnica complessiva del campionato.
Parallelamente, il tema della sostenibilità economica diventa sempre più urgente. Dopo la pandemia, molte società hanno registrato perdite significative e aumentato il proprio indebitamento. È quindi necessario adottare una gestione più oculata, basata su bilanci trasparenti e strategie di medio-lungo periodo. Il modello dei club virtuosi deve diventare la norma e non l’eccezione.

L'importanza della comunicazione e del rapporto con i tifosi
Il rapporto tra club e tifosi è un altro aspetto centrale nella costruzione di un campionato competitivo. In Italia, il legame emotivo con le squadre è molto forte, ma spesso viene dato per scontato. La comunicazione moderna richiede invece una relazione attiva, che passa anche attraverso i social media, le iniziative territoriali, la vendita dei prodotti ufficiali e l’organizzazione di eventi.
Molte squadre italiane non sfruttano appieno il potenziale delle proprie community, né sviluppano progetti mirati per attirare i giovani, che rappresentano il pubblico del futuro. In paesi come la Spagna e la Germania, le società hanno investito in brand identity, esperienze personalizzate e piattaforme digitali che permettono un’interazione continua con i fan. Anche in Italia si stanno muovendo i primi passi in questa direzione, ma serve una maggiore coerenza tra strategie di comunicazione e obiettivi sportivi.
La costruzione di un’identità moderna e riconoscibile è cruciale anche per attrarre nuovi segmenti di pubblico e potenziali partner commerciali. Un lavoro costante in questa direzione può rendere la Serie A un prodotto più appetibile per il mercato globale.
Una visione d’insieme: coordinamento e riforme strutturali
Il miglioramento della Serie A non può avvenire attraverso interventi isolati. Serve un piano organico, condiviso tra i diversi attori del sistema calcistico: club, federazione, leghe, istituzioni pubbliche e private. Il coordinamento è essenziale per superare le divisioni interne che spesso bloccano ogni tentativo di riforma.
Le riforme strutturali devono toccare vari ambiti: riduzione del numero di squadre in Serie A per aumentare la qualità delle partite, revisione del sistema di promozione e retrocessione, razionalizzazione dei calendari per evitare sovrapposizioni inutili, e promozione dell’uso della tecnologia in ambito arbitrale e gestionale.
Accanto a questi aspetti, occorre incentivare le collaborazioni tra club e mondo accademico, con progetti di ricerca su economia dello sport, management e innovazione tecnologica. L’esperienza di alcuni campionati minori dimostra che una buona governance può fare la differenza anche in contesti con risorse limitate.
Le potenzialità del calcio italiano restano enormi: la tradizione, la passione dei tifosi, il talento e la competenza non mancano. Tuttavia, per restare competitiva nel panorama globale, la Serie A ha bisogno di guardare avanti con coraggio, evitando nostalgie e immobilismi. Solo così potrà tornare ad essere un campionato attrattivo per gli investitori, affascinante per gli appassionati e stimolante per i professionisti del settore.