Non una partita memorabile, non una serata di quelle da strabuzzare gli occhi ma alla fine, di riffa o di raffa, la Virtus porta a casa la vittoria e i due punti, uscendo dalla Vitrifrigo Arena con qualche patema di troppo. Saldamente al comando delle operazione per buona parte della gara, la Segafredo non “ammazza” mai la partita e permette alla VL di rientrare e mettere anche la testa avanti nel finale.

Djordjevic sceglie Tessitori per fronteggiare Cain almeno in partenza ed è proprio dai due centri titolari che arrivano le prime giocate di serata. Belinelli in penetrazione fa 11-8 per la Virtus, in un primo quarto a basso punteggio e a ritmi blandi. Pesaro si sblocca in attacco a cronometro fermo ma poi non segna più per 5'; la Segafredo fa leggermente meglio e con Pajola, dalla lunetta, chiude avanti il primo periodo 9-15. Hunter, in apertura di secondo quarto, prima schiaccia su assist dietro la testa di Ricci, poi segna dalla media il +9 dopo 3'. Pesaro taglia bene sulla linea di fondo e trova canestri facili che fanno arrabbiare Djordjevic, che butta nella mischia Josh Adams. L'ex Malaga con 6 punti consecutivi regala la doppia cifra di vantaggio alla squadra bianconera (19-29). Il ritmo della Virtus non è un moto continuo, ma comunque basta per mettere in difficoltà una Pesaro che sbaglia molto dall'arco e perde tanti palloni, complice un buon approccio difensivo della Segafredo. Markovic ruba e segna il +13. Pesaro ricuce con Cain, la Virtus non azzanna la partita e all'intervallo è "solo" +9 (28-37). La Virtus va preso in bonus nel terzo periodo perché mette tanta intensità in difesa: Markovic recupera l'ennesimo pallone e appoggia in contropiede il +11 ma è poi Robinson a caricarsi sulle spalle Pesaro. I ritmi non decollano e la cosa va bene alla squadra di Djordjevic che gestisce partita e risultato, rimanendo a cavallo dei 10 punti di vantaggio con la tripla in transizione di Teodosic. Con tanti errori dall'arco, la Segafredo cerca Gamble e Hunter nel cuore dell'area avversaria senza però il giusto ritmo offensivo. Pesaro rientra con Filipovity fino al -6, Robinson ruba palla per l'ultima azione di Pesaro che però si spegne sul recupero di Pajola che lancia Weems in contropiede e si chiude il terzo periodo sul 49-57. Pesaro non demorde e apre gli ultimi 10' con una tripla che dà il -5 alla squadra di Repesa; la Virtus prova a scuotersi ma Pesaro è in palla e con un 10-2 di parziale pareggia, con la penetrazione di Cain che scrive 59-59 dopo 4'. La Virtus non segna per quasi 3' ma Pesaro non sta a guardare: Tambone dall'angolo segna la tripla del sorpasso e Djordjevic è costretto al timeout. I bianconeri provano a scuotersi con Teodosic, che prima segna il pareggio, poi serve la schiacciata di Gamble per il contro sorpasso V a 3' dalla sirena. L'asse Teodosic-Gamble funziona, con quest'ultimo che segna il +4, a cui però risponde subito Filloy. Dopo qualche ribaltamento di fronte senza canestri, si entra nell'ultimo minuto con la pesante tripla di Markovic che ridà il +5 alla Segafredo. Cain fa 2/2 dalla lunetta, Teodosic lo imita dall'altra parte e chiude la gara. Finisce 70-75. 

Editoriale - BasketCity vince ma non risolve i problemi
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