Intervistato ai microfoni del Resto del Carlino, Delio Rossi, ex allenatore sia del Bologna, nel 2015, che della Salernitana, dal 1993 al 1995 e dal 1997 al 1999, ha parlato della situazione delle due squadre.

La situazione delle due squadre

"Non so se sono più sorpreso nel vedere il Bologna in lotta per l'Europa o la Salernitana all'ultimo posto". È iniziata con questa battuta l'intervista di Delio Rossi. L'ex tecnico rossoblù si è espresso così sul rapporto tra il suo periodo al Bologna e il punto raggiunto oggi dalla società: “Conosco la realtà, ho conosciuto il presidente e i dirigenti e il percorso di crescita non mi sorprende. Anzi, semmai mi verrebbe da dire che stanno raccogliendo in ritardo quanto hanno iniziato a seminare anni fa, quando forse anche in città si iniziava a non crederci più. Ma io non ho dimenticato. Presi la squadra in corsa a poche giornate dalla fine, con il Bologna quinto in classifica in serie B e arrivammo alla promozione al termine dei playoff. In estate mi fu chiesto quale fosse la mia opinione circa il da farsi sul mercato, considerato che l'obiettivo era avvicinarsi in poche stagioni alle squadre che lottavano per l'Europa. Cosi tenemmo i giovani e rifacemmo l'impianto, Poi ho pagato io con l'esonero, visto che i risultati non furono immediati. Ma quella era l'idea e oggi ci siamo”. 

Sulla Salernitana: “Non mi aspettavo di vederla ultima. L'anno più duro di solito è il primo dopo la promozione, quando la Salernitana si salvò facendo un mezzo miracolo. Non sono dentro e non so cosa stia accadendo e quali problemi ci siano, ma una cosa la penso, conoscendo l'ambiente: quella granata e una piazza che vive di eccessi emotivi. Vinci una partita e tutti i problemi sono risolti, ne perdi una ed è un disastro. Ecco, quando lotti per salvarti e l'equilibrio a fare spesso la differenza e il mio augurio è che a Salerno trovino questo equilibrio”.

Le sorprese rossoblù e l'Europa

Sull'attuale campionato dei rossoblù e sullo scenario Europa l'ex allenatore si è espresso così: "I giudizi sono precoci prima della decima giornata, perché se non sei un club ricco cerchi occasioni fino all'ultimo giorno di mercato, che chiude alla terza giornata. Un po' di tempo per trovare la quadra poi serve. Ma se dopo 14 giornate il Bologna sta li, per giunta defraudato di 5-6 punti, per me significa una cosa soltanto, che lotterà per l'Europa fino all'ultima giornata. Anche perché ha messo tutte le persone giuste al posto giusto e rispetto ad altre ha anche una squadra futuribile, giovane, con ragazzi affamati e in crescita, destinati a migliorare nel tempo. I rossoblù accettano le scommesse, non fanno il passo più lungo della gamba, non vendono fumo ma solide realtà. Mi piacciono. E quindi brava la società, e bravo l'allenatore: perché il Bologna e soprattutto una squadra che gioca bene a calcio, Bravi a chi ha scelto anche allenatore e giocatori". 

Ferguson
Lewis Ferguson (ph.Image-Sport)

Chiosa finale su Sartori e sulle sorprese: “Quando faccio i complimenti mi riferisco alla dirigenza e staff in toto. Mio figlio Dario lavora nello scouting rossoblù e so bene come stanno lavorando, come scelgono i giocatori e so bene che quello che sta accadendo non e per caso.Chi mi ha colpito di più? Zirkzee, Ferguson e Beukema. Quando l'asse centrale è forte, la squadra è solida. Poi gli esterni possono fare la differenza, ma la base e nel mezzo”.

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