Da ieri sera la classifica “all time” dei migliori passatori virtussini è cambiata: Milos Teodosic ha conquistato la terza posizione con il 400esimo assist a referto nei suoi anni in bianconero, mettendosi alle spalle di due icone sportive come Brunamonti e Caglieris. Oggi Carlo Caglieris è presidente della LIBA (Legends International Basketball Association), associazione formata da leggende della pallacanestro e nata l’8 febbraio 2021 per educare e formare i giovani tramite progetti e iniziative. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per Bologna Sport News.


 

Carlo Caglieris, durante l’ultima partita della Virtus Bologna Milos Teodosic ha raggiunto il traguardo di 400 assist con la maglia bianconera, piazzandosi al terzo posto di questa speciale classifica dietro a lei e a Roberto Brunamonti. Come ha reagito alla notizia?


 

“Voglio fare una premessa: nessuno può discutere il talento e la classe di Teodosic. E’ un interprete unico, capace di sfornare giocate sopraffine e assist che io non sarei nemmeno riuscito ad immaginare. Bisogna dire, però, che l’attribuzione attuale è diversa rispetto a quella di un tempo: quando giocavo io un passaggio veniva conteggiato come assist se era smarcante e se il compagno realizzava immediatamente. Oggi il regolamento è più ampio e sono stati inseriti criteri differenti, credo sia più facile accumulare tanti assist nel corso della stessa partita. Detto ciò, Teodosic è un campione assoluto e il fatto che abbia totalizzato 400 assist in poco più di due anni, con una stagione sospesa per la pandemia, ne è la dimostrazione”.


 


 

Tra il 1975 e il 1981 lei ha totalizzato 461 assist. Teodosic potrebbe raggiungerla già nel corso di questa stagione…


 

“Probabile, ma non sono dispiaciuto. Per me è un onore condividere questo podio speciale con due grandi giocatori come lui e Brunamonti. Se riuscirà a superarmi ne sarò felice, non è di vitale importanza essere secondo o terzo in graduatoria”.


 

Cosa rappresenta per lei l’assist?


 

“E’ un gesto unico. Per me l’emozione più grande stava nel ringraziamento del compagno che aveva segnato grazie al mio passaggio. Nel basket di oggi l’assist è il gesto tecnico che soltanto l’intenditore può apprezzare fino in fondo. I canestri, le schiacciate e le triple sono sotto gli occhi di tutti, mentre l’assist è un contributo che soltanto l’esperto può cogliere nella sua completezza”.


 


 

Le piace la Virtus di Scariolo?


 

“E’ un’ottima squadra, mi capita spesso di vedere le partite delle Vnere e sono felice che siano tornate grandi in Italia. Il roster è competitivo, anche se non ho capito fino in fondo la scelta di affiancare a Pajola elementi come Mannion e Ruzzier. Sono giocatori di livello, ho paura che possano togliere spazio ad uno dei migliori talenti del basket italiano. Pajola è cresciuto tanto anche in attacco, è stato decisivo nella corsa allo Scudetto della passata stagione. Ogni volta che entra in campo può cambiare la partita. Scariolo dovrà essere bravo a gestire un reparto così numeroso e talentuoso”.


 

Il 19 dicembre si giocherà il derby. Il divario tra Virtus e Fortitudo oggi è significativo, ma rimane un appuntamento imperdibile…


 

“Ho avuto la fortuna di giocare questa sfida leggendaria per il basket italiano con entrambe le casacche. Molti dicono che è una partita come le altre ma probabilmente lo fanno per scrollarsi di dosso la pressione. E’ un evento unico, se lo vinci puoi stare tranquillo per un po’. Ricordo quando trionfai con la Fortitudo contro la Virtus di Tom Mcmillen, quel successo significò tanto per i tifosi. Oggi per i biancoblù è davvero dura”. 


 

Lei ha vissuto un basket italiano straordinario, un livello che da anni non si vede nel nostro paese. Quanto è importante il lavoro di società come Milano e Virtus Bologna per provare a ricostruire il movimento della pallacanestro in Italia?


 

“Zanetti e Armani stanno facendo un lavoro egregio, investendo e portando campioni in Italia. Tutto ciò però non basta: il basket ha bisogno di crescere in modo organico, due società virtuose non possono fare la differenza. La pallacanestro italiana ha avuto grande forza finché le reti nazionali le hanno concesso attenzione e visibilità. Quando i grandi media hanno spostato il proprio interesse verso altri sport è iniziato il declino del basket italiano. Oggi gli sponsor bussano alle porte delle società di calcio. Spero che il lavoro di Virtus Bologna e Milano possa dare il via ad un nuovo sviluppo del nostro sport, ma non sono fiducioso”. 

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