Partita rocambolesca e foriera di polemica quella giocata ieri pomeriggio al Penzo tra Venezia e Bologna. Un 4-3 pirotecnico, deciso oggettivamente da scelte arbitrali piuttosto discutibili. Lungi da me parlare di arbitri, l'ho sempre evitato e sono convinto che sia il gioco e l'atteggiamento della squadra a delineare i contorni di una partita. Quanto visto ieri, però, non può che lasciare tanti interrogativi. Unica nota positiva: il ritorno in panchina di Sinisa Mihajlovic dopo più di un mese. Bentornato mister!

Ritornando subito a parlare di calcio giocato, sicuramente più di mia competenza, dobbiamo certificare che il Bologna interrompe la striscia di 6 risultati utili consecutivi, ma un aspetto positivo riguarda anche il fatto che la squadra si è dimostrata ancora una volta viva e in salute, riuscendo a recuperare e a ribaltare il doppio svantaggio dei padroni di casa. Solo alcuni episodi, non gestibili direttamente dai giocatori, hanno fatto scivolare via un match che avrebbe potuto comunque regalare, alla peggio, un punto alla truppa rossoblù. Testa alla prossima, nello scontro diretto di metà classifica contro il Sassuolo. Vincere consentirebbe di avvicinare il decimo posto, distante 4 lunghezze, e di continuare ad alimentare, in vista dell'ultima giornata, le speranze di raggiungere l'obiettivo stagionale.

LE FORMAZIONI

Nella seconda trasferta consecutiva dopo quella di Roma, il Bologna si è presentato al Penzo nuovamente con la presenza di Sinisa Mihajlovic in panchina. Il tecnico serbo, nel solito 1-3-5-2, ha messo in campo la formazione migliore possibile, con tutti i “titolarissimi”. Davanti al solito Skorupski, il trio Soumaoro, Medel e Theate. De Silvestri a destra, con Hickey a coprire la fascia sinistra; Soriano, Schouten e Svanberg a completare la cerniera di centrocampo. Barrow, di nuovo titolare, e l'imprescindibile Arnautovic a comporre il tandem offensivo.

Il Venezia targato Soncin ha modellato la sua formazione con il 1-3-4-2-1, passando alla difesa a 3 e non più a 4, come nell'era Zanetti. Cambiati diversi interpreti, i padroni di casa hanno schierato Maenpaa tra i pali; Svoboda, Caldara e Ceccaroni a comporre il pacchetto difensivo. Mateju e Haps sulle corsie laterali, con Vacca e Crnigoj in mezzo al campo. Sorpresa Kiyine e Cuisance (con Aramu in panchina) a muoversi alle spalle dell'unica punta Henry.

FASE DI POSSESSO PALLA

Il Bologna ha approcciato la partita in maniera un po' distratta, unica colpa dei rossoblù nel match di ieri pomeriggio. Dopo appena 3' di partita è infatti arrivato il gol del vantaggio del Venezia con Henry. Il tutto è successo in maniera molto veloce e quasi improvvisa: lancio in profondità direttamente dal portiere Maenpaa; la difesa felsinea si è fatta sorprendere mentre alzava il baricentro. Henry è stato furbo a posizionarsi tra Medel e Theate e una volta visto il lancio è scappato in profondità, anticipando i giocatori rossoblù e avendo completa libertà di ricevere il pallone e superare, con un pallonetto, Skorupski. 

IMMAGINE 1 - Il gol di Henry che ha sorpreso la retroguardia del Bologna

Al minuto 15' è arrivato l'episodio che avrebbe potuto indirizzare definitivamente la partita in favore del Venezia. Movimento incontro di Henry ad attirare fuori Medel dalla linea difensiva. Nello spazio che si è venuto a creare, si è buttato dentro con puntualità Cuisance, chiuso altrettanto bene da Svanberg, intelligente ad assorbire l'inserimento (immagine 2). Il centrocampista svedese, però, è scivolato, causando anche la caduta del suo diretto avversario. Sul pallone vagante si è fiondato poi Haps che ha anticipato di pochissimo Skorupski. Il portiere polacco, non riuscendo ad arrivare sul pallone, ha centrato in pieno le gambe del giocatore del Venezia. Nessun dubbio per Marinelli: è calcio di rigore (immagine 3). Dal dischetto, dunque, Kiyine che ha raddoppiato il risultato.

IMMAGINE 2 - L'inserimento puntuale di Cuisance che ha dato il via all'azione del rigore
IMMAGINE 3 - Haps anticipa Skorupski, per Marinelli è calcio di rigore. Kiyine segnerà poi il 2-0

Il Venezia, forte del doppio vantaggio, ha creato altre occasioni dalle parti di Skorupski, prima con Kiyine e poi con il solito Henry. I lagunari, in quelle fasi, sono sempre riusciti a prendere alto il Bologna, soffocando con intensità ogni soluzione di gioco pulita. Al 34' Mihajlovic, inaspettatamente, ha sostituito Theate per Orsolini. I rossoblù sono passati al 1-4-3-3. Da lì in avanti il registro è cambiato. I rossoblù hanno iniziato a coprire molto meglio il campo, soprattutto grazie al tridente che ha consentito dei 3 contro 3 continui con la difesa del Venezia. 

Sullo scoccare del recupero è infatti arrivato il gol che ha riaperto la partita e messo in evidenza proprio il senso del cambio di modulo optato da Mihajlovic. Palla sulla sinistra nei piedi di Barrow, splendido cross tagliato e teso con destinazione secondo palo. In area piccola il Venezia ha marcato malissimo e si è trovato addirittura in inferiorità numerica. I rossoblù sono infatti in 4, contro i 3 dei padroni di casa. Ne consegue che uno non può essere marcato. E' Orsolini a essere lasciato libero di incornare il pallone, spedirlo alle spalle di Maenpaa e di riaprire la partita (immagine 4).

IMMAGINE 4 - Splendido cross di Barrow per la testa di Orsolini che riapre la partita

Ad inizio ripresa Dominguez ha preso il posto di Svanberg in mezzo al campo, alzando ulteriormente la qualità nella fase di possesso del Bologna. Al 55' è arrivato il gol del 2-2. 
Il tutto parte sempre dai piedi di Barrow che, col contagiri, disegna l'ennesimo cross perfetto con destinazione area di rigore. All'interno della stessa, come vediamo nell'immagine 5, possiamo notare la parità numerica tra giocatori del Bologna e difensori del Venezia. I rossoblù hanno sempre portato tanti uomini dentro l'area, proprio per creare quella parità o addirittura superiorità numerica posizionale che può rivelarsi fondamentale. Non esente da colpe anche alla retroguardia di casa che, per la seconda volta, si è fatta trovare mal posizionata e troppo leggera. Successivamente, la sponda aerea di De Silvestri ha permesso ad Arnautovic di appoggiare in porta il suo 14esimo gol in campionato. 

IMMAGINE 5 - Cross col contagiri di Barrow, difesa del Venezia troppo leggera nelle marcature e parità numerica
IMMAGINE 6 - La sponda aerea di De Silvestri per il gol del 2-2 di Arnautovic

Al minuto 67' è arrivato anche il terzo gol del Bologna, grazie a una gran conclusione di Schouten. Un'azione personale splendida per qualità tecnica e coordinativa. C'è dunque poco di tattico, anzi, nulla. Dagli sviluppi di un corner battuto da Barrow, infatti, la difesa del Venezia ha pulito l'area di rigore servendo proprio il mediano olandese al limite dell'area. Doppia giocata di suola col destro e conclusione perfetta sul palo lontano dove Maenpaa non ha potuto fare nulla. 

Al 74' è arrivato però l'episodio incriminato, l'episodio che ha indirizzato fortemente la partita. Aramu, in possesso della sfera, ha perso il contrasto in area con Medel, bravissimo nel colpire solo il pallone. Il numero 10 di casa finisce a terra per ingannare il direttore di gara, e ci riesce. Per Marinelli non c'è alcun dubbio: è calcio di rigore. Successivamente viene invitato al Var dagli assistenti per ricontrollare l'episodio e modificare la sua scelta primaria, oggettivamente incomprensibile. La decisione, però, non cambia (immagine 7). Dal dischetto si presenta lo stesso Aramu che ha spiazzato Skorupski, pareggiando il risultato. 

IMMAGINE 7 - Il contrasto tra Medel e Aramu: palla piena, ma l'arbitro Marinelli assegna il rigore

Gli ultimi 10' hanno visto il Venezia all'arrembaggio per cercare il gol del nuovo vantaggio. Il pareggio, infatti, avrebbe comunque condannato i lagunari alla matematica retrocessione in Serie B. La rete che ha permesso ai padroni di casa di vincere la partita è arrivato al 92'. Come vediamo nell'immagine 8, sul cross di Mateju, il Venezia ha portato ben 5 giocatori in area di rigore, contro i 3 del Bologna. Una situazione creata proprio perché la truppa di Soncin non aveva ormai più nulla da perdere. Sulla spizzata di Okereke, il pallone è arrivato a Henry che ha l'ha calciato contro Skorupski, sempre puntuale in uscita bassa. Sul rimpallo, però, la sfera è finita sui piedi di Johnsen che, con un chirurgico tiro a giro, ha fatto esplodere il Penzo, ravvivando la fiammella della speranza . 

IMMAGINE 8 - L'azione che ha portato al gol del 4-3: cross dalla fascia e superiorità numerica del Venezia nell'area rossoblù

Una partita al limite dell'assurdo, indirizzata da episodi troppo dubbi. 90', però, che non dovrebbero lasciare strascichi mentali, visto la situazione di classifica tranquilla dei rossoblù. Ora serve concentrarsi sulle ultime due per chiudere il campionato nel migliore dei modi e, a dirla tutta, penso che sarà così. Nonostante la sconfitta, infatti, il Bologna ha dimostrato di essere vivo e in grande salute fisica e mentale. Di fronte troveremo Sassuolo e Genoa, due formazioni assolutamente alla portata. Obiettivo? Strano a dirsi, ma il decimo posto è ancora lì, a portata di mano. Chissà che Mihajlovic non riesca a compiere quello che sarebbe un autentico miracolo, vista la grande distanza che fino a poche settimane fa divideva i rossoblù dall'obiettivo stagionale. Con quella forza d'animo che lo contraddistingue, sono convinto che niente è ancora deciso. Avanti tutta, Bologna.

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