L’ex calciatore del Bologna, Giancarlo Marocchi, è intervenuto ai microfoni del Resto del Carlino, raccontando la sua visione della stagione dei felsinei e sul futuro dei rossoblù.
In serie A il valore di una squadra lo dà solo la classifica alla trentottesima giornata. Una delle poche certezze di cui vive il calcio è la classifica oggi il Bologna è dove merita di stare. Da questo punto di vista, quando il Bologna a Natale era quarto, non mi veniva certo da pensare che stesse vivendo al di sopra delle sue possibilità.
Zirkzee farà sempre più tunnel che gol: ma è meraviglioso così. Certo in fase di costruzione della squadra devi mettergli a fianco giocatori che abbiano in canna un buon numero di gol: per intenderci, degli Orsolini.
E’ un giocatore che le occasioni da gol se le crea da solo. E con quel sorriso da buono a Bologna è diventato un idolo, perché si percepisce anche da fuori che è un ragazzo d’oro.
Delle società in grado di versare cinquanta milioni per Zirkzee in giro ce ne sono. Chiaro che se ho tanto denaro da spendere e voglio costruire un attacco importante penso subito a Zirkzee: ma se prendo Zirkzee pensando di aver trovato un altro Lautaro butto via i miei soldi. Però questa non è una buona notizia per il Bologna: il calcio è pieno di dirigenti che hanno tanti soldi, ma che non sanno come spenderli…
E’ una classifica sempre difficile da stilare, perché il rendimento di una squadra è un incrocio di mille variabili. Da ex calciatore però al primo posto metto i meriti dei giocatori e a seguire quelli di allenatore e dirigenti. Ciascuna componente deve fare la sua parte. I giocatori devono essere sul pezzo tutti i giorni. L’allenatore qualche giorno può anche permettersi di esserlo un po’ di meno, così allenta la pressione. E la società deve fare la società quando serve.
Aver preso Motta dopo l’esonero di Mihajlovic. E’ una scelta che poche società avrebbero fatto e che invece si è rivelata vincente. Thiago lo vedo inserito molto bene nel mondo Bologna: basta vedere il modo entusiasta in cui abbraccia tutti in panchina dopo un gol: quello è un segnale di legami forti. Però anche la sua grande ambizione è sotto gli occhi di tutti.
Tolte Inter, Juve e Milan dal quarto al nono posto c’è una bagarre di squadre in cui tutto può succedere. Il tempo di bere un caffè e se perdi una partita scivoli di tre posizioni: ma vale anche il contrario. La cosa che fa riflettere è che due squadre che oggi in campionato stanno risalendo la corrente come Atalanta e Lazio negli scontri diretti il Bologna le ha battute.
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