Aleksandar Djordjevic

Lunga intervista a cuore aperto con il coach bianconero Sale Djordjevic che dice: "Abbiamo voglia di ringraziare tutti quelli che sono venuti e che verranno a vederci. Avrei voluto una finale di Supercoppa con diecimila spettatori: una festa, uno spettacolo, e anche tanto vento nelle nostre vele. Ci stiamo adattando, noi e i nostri avversari. Passerà, ma fino ad allora dovremo conviverci. Lo stop dell'anno scorso ci lascia la consapevolezza di aver subìto un colpo dal destino. Una botta di sfiga: è stata dura lasciar lì una stagione in cui eravamo in testa. E allora si riparte da zero. Non so come si riparte dopo mesi di sosta per una pandemia. Perché nè io né nessun altro l’aveva mai vista. Cerco sempre la positività, stimolo le personalità di chi deve costruire un gruppo, però lo sento che è dura ricreare entusiasmo in chi si sente, senza colpe, defraudato di un lavoro ben fatto. La nuova Virtus è come la volevamo costruire: ha alzato il livello fisico. Voglio una squadra di giocatori adattabili a ogni contesto. Io e Messina siamo due estremamente competitivi, è normale che mi piaccia misurarmi con lui. Mi pare che Milano abbia fatto un mercato azzeccato, ai miei voglio insegnare qualcosa ogni giorno, portarli a giocare senza timore. Contratto in scadenza? Va bene così. Alla fine ognuno farà le sue scelte. Libera la società. E libero anch’io".

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