L’ex allenatore di Bologna e Monaco, Guidolin, è stato intervistato all’edizione odierna del Resto del Carlino in vista del match di questa sera. Di seguito le sue parole.
Guidolin sull’esperienza al Monaco
Una bella avventura: la mia prima esperienza all’estero. Pensa che mi sono così innamorato del posto che a due passi dallo stadio ho pure comprato casa. Ambiente stupendo dove sarei rimasto volentieri anche per il secondo anno di contratto, ma il Palermo mi richiamò in Italia e a quella piazza ero troppo legato per dire no.
Sull’inizio dell’avventura monegasca
Con la festa di compleanno per i miei cinquant’anni. Io sono nato il 3 ottobre, quel giorno definimmo l’accordo e il giorno dopo, il 4 ottobre, il Monaco mi ufficializzò.

Sull’ambiente nel Principato
L’ambiente ideale per fare calcio. Meno pressioni, più tranquillità, ma in ogni caso una cultura calcistica di prim’ordine.
Su Di Vaio e Vieri al Monaco
Si, Marco arrivò a gennaio in prestito dal Valencia. Beh, s’integrò subito bene, a suon di gol. Vieri invece scelse il Monaco perché al Milan non trovava spazio e lui aveva bisogno di giocare per andare ai Mondiali. Partì subito fortissimo, segnando una doppietta al Rennes. Purtroppo a marzo si infortunò al ginocchio e lo perdemmo. Ma il danno più grave lo subì lui, perché per via di quell’infortunio perse il Mondiale.
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Sui risultati sportivi ottenuti al Monaco
Benissimo nel girone d’andata, che chiudemmo al terzo posto. Poi nel ritorno siamo un po’ calati, chiudendo al decimo posto. Loro avrebbero voluto che rimanessi, ma Zamparini mi richiamò e tornai a Palermo.
Sull’avventura del Bologna in Champions League
Il Bologna in Champions League è stato un risultato straordinario. Chiaro che ti trovi di fronte le squadre più forti del mondo: ma con Liverpool e Aston Villa, nonostante due sconfitte, il Bologna non ha sfigurato. Chiaro che adesso, se vuole coltivare la speranza di passare il turno, la squadra di Italiano deve fare punti.

Su Vincenzo Italiano
Italiano è un ottimo allenatore, che ha avuto il coraggio di raccogliere l’eredità pesante di Thiago Motta insieme a una squadra che in estate ha perso qualche pezzo importante. Ora però vedo un Bologna in crescita e questo mi fa dire che col Monaco se la può anche giocare: perché no, puntando alla vittoria.
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