Quest’oggi presso la sala stampa del centro tecnico Niccolò Galli è stato presentato ufficialmente il nuovo difensore del Bologna Martin Erlic. Ha aperto la conferenza stampa il direttore sportivo rossoblù Marco Di Vaio.
Siamo alla presentazione di Martin, giocatore che conoscete tutti molto bene perché sono anni che gioca in Serie A. Non ha bisogno di presentazioni. Ha avuto la fortuna di lavorare con il nostro allenatore, e questo è stato un fattore importante nella scelta. Ha già fatto un Mondiale ed un Europeo, un giocatore internazionale. Ha attirato tante attenzioni da parte di tanti club. L’hanno scorso ha vissuto un anno sfortunato, ora ha voglia di grande rivalsa per tornare sui livelli precedenti. Ha visto in noi una grande opportunità di tornare al suo livello. Gli auguriamo di riuscirci qui da noi e di imporsi nella nostra rosa. Conosce bene le idee dell’allenatore, e questo è un vantaggio.
Di seguito le parole di Erlic.
Sicuramente la situazione si è sviluppata molto velocemente. Appena ho parlato con l’agente sapendo del Bologna non ci ho pensato tanto. La trattativa è stata veloce. Giocare la Champions League è il sogno di ogni giocatore, cercherò di dare il massimo e aiutare la squadra, senza farmi sfuggire questa occasione.
Io conosco il mister ed il suo calcio, ma questo non vuol dire che ora sono a posto. Devo continuare a dare il massimo perché il gruppo è sano e ogni giocatore spinge al massimo. Questo mi darà una grossa motivazione per lavorare e dare il mio meglio per il Bologna.
Italiano propone un bel calcio, verticale, tiene tutti i giocatori molto svegli, perché tutti i giocatori in rosa possono giocare, siano giovani che vecchi. Da la possibilità a tutti di farsi valere.
Penso che Thiago Motta e Italiano propongano un calcio moderno. Italiano propone un calcio più verticale e aggressivo. Ho trovato un bellissimo gruppo, dove mi hanno accolto benissimo dal primo giorno. E’ davvero piacevole lavorare in un gruppo sano. Sam è un grande leader, durante le partite ci aiuta. E’ uno di quelli che alza la voce quando serve. Sono felice di poter lavorare con questi giocatori.
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Purtroppo ci siamo complicati da soli la stagione scorsa. Magari non eravamo abituati a stare nelle zone basse, e quando entri nel tunnel è difficile uscirne, la palla pesava sempre di più. Avevamo qualità, poi è successo anche l’infortunio di Berardi… Quando sei superficiale succede che gli avversari hanno più fame e voglia, quindi retrocedi e butti dieci/undici anni di Serie A del Sassuolo. Dentro di me c’è ancora tanta rabbia che voglio trasformare in energia positiva.
Con Moro mi sono sentito subito dopo che ho finito di parlare con il mio agente. Nikola era contentissimo. Con il mister non ci avevo parlato tanto perché è successo tutto velocemente. Ho piacere di lavorare di nuovo con Italiano, lui è molto carico. A me piace perché riesce a tirarti fuori il meglio.
Abbiamo ancora qualche giorno per preparare la partita al meglio. L’Udinese è un avversario tosto, ma giochiamo in casa e vogliamo partire con il piede giusto. Sarà una bella partita in cui cercheremo di dare il nostro massimo.
L’Italia per me è come una seconda casa. Dico sempre che qui mi sento come a casa, l’Italia è un popolo che mi ha dato tanto. Sono fiero di avere tanti amici, in Italia si sta bene e si vive bene, sono felice di essere qui.
Ho già visitato in passato Bologna, è una città bellissima.
Penso che il mio punto forte sia la marcatura sull’uomo, ma sicuramente il mister vuole tanto che i centrali impostino, e in questi due anni a Sassuolo non l’ho fatto quanto con Italiano e Thiago Motta. Posso migliorare, perché il calcio moderno sotto questo punto di vista è così.
Io penso che la fase difensiva parte dagli attaccanti. Sicuramente ci vuole tanta comunicazione e tanta attenzione.
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