Il Bologna continua a sperare in una qualificazione alla prossima Champions League, del resto la classifica lo consente. Dopo il brusco stop contro il Parma, gli uomini di Italiano sono ripartiti a spron battuto vincendo in rimonta contro Milan e Cagliari. Fondamentale in questi successi, come in tutto il resto della stagione è stato Jens Odgaard, reinventato dal tecnico sottopunta e ormai imprescindibile. A questo proposito vengono in aiuto i numeri, che evidenzia anche il Corriere dello Sport-Stadio.
L’intuizione è stata dunque vincente: il classe 1999 danese è stato ufficialmente plasmato da attaccante esterno o punta, a trequartista vero e proprio, perfettamente in grado di effettuare con successo entrambe le fasi di gioco. Ne consegue che quando il numero 21 rossoblù è sceso in campo in quella posizione il Bologna ha vinto la maggior parte delle partite (10 successi su 17 gare).
Numeri che testimoniano una rilevanza incredibile. Infatti la sua assenza nelle scorse settimane aveva lasciato un vuoto incolmabile in entrambi i lati del campo. Italiano ha cucito sulle spalle del classe 1999 questo ruolo che sembra fatto su misura per Jens: supporto al centrocampo, duelli aerei e fisici oltre a un incidenza negli ultimi metri evidente e i 4 gol segnati lo certificano. Ne consegue quindi che l’unico vero insostituibile in casa Bologna è proprio l’ex Az, anche più di Orsolini e Castro, in virtù del fatto che per caratteristiche un giocatore affine al numero 21 in rosa non c’è.
A dimostrazione di quanto appena enunciato, andiamo ad evidenziare alcuni numeri della stagione del danese, riportati dal noto sito di statistiche Kickest. A sottolineare l’incidenza nella trequarti offensiva, il venticinquenne ha fatto registrare un 80.8% di passaggi riusciti (308 su 381 tentati), 10 passaggi chiave, 3 big chance create. A questi numeri bisogna abbinare quelli difensivi, che consentono di affermare l’ex Az come giocatore completo: 22 palloni rubati, 9 intercettati, ben 98 duelli vinti, 20 tackle e 33 duelli aerei vinti. Questo certifica ulteriormente nei fatti che esiste un Bologna con Odgaard ed uno senza. Per battere il tabù Zanetti servirà dunque la sua miglior versione, che sia dal primo minuto o in corso d’opera.
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