Un Bologna a due facce è stato quello visto nella sfida di ieri allo stadio Dall’Ara contro il Milan. Pessima la faccia del primo tempo, nonostante il gol segnato in apertura di match, molto più positiva quella della seconda frazione di gioco, dove i rossoblù hanno confermato e legittimato il pareggio anche contro parte dei titolari della formazione rossonera.

Il primo tempo dunque, che si è aperto in maniera perfetta per il Bologna. Dopo appena 33 secondi, infatti, i ragazzi di Thiago Motta avevano già trovato la via della rete al termine di una bella azione sviluppata sulla fascia destra da Michel Aebischer e Stefan Posch e finalizzata da Nicola Sansone, al suo secondo gol consecutivo dopo quello segnato la scorsa settimana contro l’Atalanta. Questo inizio fulminante lasciava intravedere e sperare nell’ennesima ottima prestazione per i rossoblù, a maggior ragione se si pensa al fatto che il Milan schierava in campo tutte le riserve (che tuttavia rimangono pur sempre le riserve del Milan, non della Longobarda), ad eccezione del portiere titolare Mike Maignan. La squadra di Stefano Pioli, tuttavia, ha reagito prontamente al colpo subito, e per tutto il primo tempo ha sostanzialmente assediato la porta difesa da Lukasz Skorupski, che alla fine ha dovuto capitolare su un bel tiro da fuori di Tommaso Pobega, che è stato bravo ad approfittare di un imperfetto disimpegno di una difesa felsinea in totale apnea. Un pareggio quindi, quello a fine primo tempo, assolutamente giusto, e che forse al Milan è stato pure stretto per la mole di gioco creata.

Se la prima frazione di gioco è stata dunque in pratica dominata dal Milan, i secondi quarantacinque minuti sono stati invece molto più equilibrati, con le due squadre che hanno mostrato un livello di gioco e di qualità abbastanza simile. I rossoneri infatti, nonostante abbiano messo in campo pure alcuni titolari come Rafael Leao, Brahim Diaz e Davide Calabria, non sono riusciti a mettere in difficoltà la squadra di casa come nel primo tempo, quando il pressing molto forte e alto messo in campo dai ragazzi di Pioli aveva creato grossi grattacapi alla difesa del Bologna, messa alle strette soprattutto nella fase di ripartenza dal basso. Gli stessi rossoblù, grazie ad alcuni dei nuovi innesti dalla panchina come Nikola Moro e Joshua Zirkzee, oltre a soffrire meno le scorribande offensive degli avversari, pure in attacco si sono resi molto più pericolosi (anche se di azioni realmente importanti faccio fatica a ricordarmene).

In definitiva, nonostante non sia sicuramente stata una delle gare più brillanti della gestione Thiago Motta, il pareggio di ieri rimane senza ombra di dubbio prezioso, soprattutto se si considera che è stato ottenuto contro una squadra quarta in classifica e con ottime probabilità di approdare alle semifinali di Champions League (e che forse può pure recriminare su qualche episodio arbitrale, cosa credo mai successa per una big contro di noi). Giova poi ricordare che il Bologna è al quinto risultato utile consecutivo (e in queste cinque partite ha giocato, tra le altre, contro Lazio, Atalanta e Milan), e che ha perso soltanto una delle ultime otto partite.

 

Passando ai singoli, ieri a mio avviso non sono state tantissime le prestazioni degne di nota da parte dei giocatori del Bologna. A parte Nicola Sansone, che ha avuto il grande merito di aver aperto le marcature del match, Stefan Posch, che ha servito l’assist vincente per lo stesso attaccante italo-tedesco, e che a fine partita è arrivato completamente stremato per il grande impegno messo in campo, la solita coppia difensiva formata da Jhon Lucumì e Adama Soumaoro, ancora una volta estremamente solidi a difesa della propria area (anche se forse non sempre perfetti), e Lukasz Skorupski, ieri all’ennesima buona partita e assolutamente incolpevole sul gol subito, non mi sento infatti di tessere le lodi nessun altro. In particolare il centrocampo, reparto in cui il Bologna può vantare giocatori di grandissima qualità e quantità, mi è sembrato quello più in difficoltà ieri (probabilmente una delle peggiori prestazioni di Lewis Ferguson, pedina fondamentale nello scacchiere di Thiago Motta, e anche Nicolas Dominguez per lunghi tratti è stato tutt’altro che convincente). Lo stesso Michel Aebischer, schierato nell’ormai consueto ruolo di ala destra (soprattutto a causa dell’assenza per squalifica di Riccardo Orsolini), ieri ha offerto una prestazione di non altissimo livello, ed è risultato a mio modo di vedere il peggiore in campo per i rossoblù. Niente di drammatico comunque, fermo restando che per molti di questi giocatori dei passaggi a vuoto sono decisamente comprensibili.

 

Archiviata la partita contro il Milan, il Bologna ora è atteso tra meno di una settimana da un impegno sulla carta (ma solo sulla carta) più semplice, questa volta in trasferta contro l’Hellas Verona, squadra che sta battagliando giornata dopo giornata, seppur con qualche difficoltà (anche se viene da una vittoria contro il Sassuolo e da un pareggio in trasferta contro il Napoli), per mantenere il suo posto in Serie A. Le forti motivazioni della formazione gialloblù, oltre ad un ambiente che si preannuncia come al solito molto caldo, saranno sicuramente gli ostacoli principali per i rossoblù allenati da Thiago Motta, che tuttavia avranno l’obbligo di provare a portare a casa la posta piena in palio, anche per continuare a cullare quel bellissimo sogno chiamato Europa. Nel frattempo, servirà meditare e riflettere su questa prestazione leggermente sottotono, con la consapevolezza però che questo Bologna sta continuando a offrire ai propri tifosi delle grandi soddisfazioni e dei risultati di ottimo livello, che soltanto pochi mesi fa sarebbero state assolutamente inimmaginabili.

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