Cinque giornate alla fine e mai come ora il Bologna si era trovato così in alto, a tal punto che una vittoria oggi garantirebbe aritmeticamente la partecipazione alle Coppe il prossimo anno. I rossoblù, però, puntano in alto, la Conference non basta, specie ora che si è quarti in classifica con un lieve margine di vantaggio su quinta e sesta, ricordando come nella prossima edizione della Champions parteciperanno minimo cinque squadre italiane. Ogni squadra ha sempre avuto un suo capitano, non Bologna: Motta ha alternato varie pedine, salvo poi trovare una sistemazione sicura in Lewis Ferguson. In questo finale di stagione – come tutti ben sappiamo – lo scozzese è stato costretto a terminare il campionato anzitempo e la fascia è stata tramutata al braccio di Remo Freuler. Il metronomo del centrocampo felsineo, capace di coordinare le due fasi di gioco e dettando i tempi giusti, sempre e comunque. Non a caso il suo arrivo a Bergamo coincise con l’ascesa della squadra di Gasperini: tre terzi posti, un quarto, un settimo e un ottavo. Gasperini, dunque, lo garantisce, così come il dt Giovanni Sartori, il quale appena ha scovato una possibilità di riaverlo con sè – dopo Bergamo – lo ha convinto a venire a Bologna. Freuler ha salutato Nottingham ed è tornato in Italia, dove pian piano si è conquistato Bologna e il cuore dei tifosi, i quali ora si appellano a lui per la conquista dell’Europa.
Freuler e altri in undici, un pò come quanto dice Giancarlo Marocchi: “Freuler deve giocare sempre, poi scelgo gli altri due in mezzo al campo”). Tempo di conferme e di dubbi, che verranno snocciolati al momento dell’ufficialità. Posch, Beukema, Lucumì e Calafiori potrebbero comporre la linea a quattro; in mezzo, al fianco di Freuler e Aebischer, uno tra Fabbian ed El Azzouzi, con quest’ultimo in vantaggio dopo l’ottima prestazione dell’Olimpico. Chi all’Olimpico ha riposato è stato Orsolini, il quale trovò il suo primo gol con la maglia dei rossoblù proprio in un 2 a 1 al Dall’Ara datato 30 settembre 2018. Lo insidia Ndoye, mentre Zirkzee e Saelemaekers sono certi del posto.
Lewis Ferguson si affida alla moglie in un momento delicatissimo nella vita di un calciatore, specie con la verve di uno come lui. Di seguito le parole dello scozzese al Daily Mail.
In quel momento ho pensato: come farò a muovermi di nuovo così? Da fuori può sembrare normale per un calciatore dover affrontare un infortunio, ma la maggior parte della mia felicità deriva dal poter giocare a calcio e in un istante ti viene portato via tutto. Adesso non posso letteralmente fare nulla: la mia compagna Lauren deve vestirmi e lavarmi. Quando all’Olimpico, prima che cominciasse la partita con la Roma, hanno mostrato la mia maglia è stato bellissimo. Per tornare in campo mi attende un lungo lavoro sia psicologico che fisico.
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