Il centrocampista scozzese, Lewis Ferguson, autore di una strabiliante stagione in tinta rossoblù, si è espresso così ai colleghi della Gazzetta dello Sport: “All’inizio, dopo 23 anni in Scozia, ho fatto fatica ad ambientarmi, è naturale. Le prime due gare le dovetti guardare dalla tribuna per una squalifica, ma la prima cosa che dissi a me stesso giocando la prima gara fu: ok Lewis, tranquillo, qui ci puoi stare anche tu. Credo che il più bello sia stato quello realizzato al Sassuolo, mentre forse il più importante quello a Lecce, era l’ultima giornata di campionato ed è stato bello salutare con una vittoria. In Scozia tiravo anche i rigori. Ne ho sbagliato uno solo sui 16 tirati. A Bologna come sappiamo ci sono Arnautovic e Orsolini dal dischetto, ma se serve… Thiago sa creare il gruppo e ha sviluppato un gioco che diverte noi e il pubblico. Con lui e un gruppo ideali, posso migliorare. Motta mi ha insegnato il modo di giocare, divertente anche per noi che lo mettiamo in campo. Ha una grande passione, vuole il meglio per crescere assieme. La Fiorentina è arrivata appena davanti a noi perchè è stata più brava. Non è una stagione di rimpianti, ma di insegnamenti: giocare gara per gara, poi, è il modo migliore di agire. Non ci pensavamo al fatto di poter giocare la Conference League: il contrario ci avrebbe dato forse pressioni, magari difficoltà. Ovvio che per un ragazzo scozzese la Premier League sia un pensieri piacevole, così come è altrettanto naturale che anche il campionato di Serie A abbia un enorme fascino. Ora penso a migliorare qui, sono rimasto per questo. Bologna mi ha conquistato, mi piace tutto: è il posto che ho deciso essere casa mia per crescere ancora. Sono aperto al dialogo e all’apprendimento. Ho avuto un papà e uno zio calciatori, dei quali vado orgoglioso e che oggi lo sono di me; e quindi so cosa vuol dire pensare al calcio in maniera totale… Venendo in Italia ho capito che ti devi aprire il più possibile: per capire chi sei in un altro posto e cosa puoi dare. Con Doig ci conosciamo sì, è un giocatore forte. Ovviamente mi farebbe molto piacere poter giocare con lui. Il più forte giocatore scozzese è Robertson, ma ne abbiamo tantissimi di bravi… Di Oscar per l’annata ne consegno due. Il primo a Posch: nasce centrale difensivo e fa un campionato super da terzino destro, con 6 gol. Poi a Schouten: capisce al volo il gioco, lavora di prima, non perde mai la palla. Giocatore eccezionale. Il sogno per la prossima stagione è quello di divertirci e divertire. Lo sappiamo fare e lo possiamo fare. Dieci gol per me? Magari, non si sa mai. Sfida lanciata”.
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