Domenica in occasione del match contro il Lecce tornerà al Dall’Ara da avversario un giocatore speciale, Nicola Sansone. Quattro anni in rossoblù per un totale di 125 presenze e 15 gol, fondamentale nel momento del bisogno si è sempre dimostrato un professionista esemplare. Il Dall’Ara sabato lo rivedrà in campo da avversario, e oggi ha rilasciato un’intervista ai microfoni de la Repubblica raccontando le sue emozioni, ecco le sue parole.
Ci ho passato quattro anni e mezzo, il Bologna è stato la squadra con cui ho giocato di più nella mia carriera: sarà certamente una grande emozione tornare in quella che è stata casa mia fino a pochissimo tempo fa.
Sicuramente quei primi sei mesi in cui portammo a casa l’obiettivo salvezza, che quando arrivai a Casteldebole sembrava una chimera irraggiungibile: la partita indimenticabile rimane quella in casa con l’Empoli, era aprile del 2019, vincemmo 3-1, ribaltando l’iniziale svantaggio e facendo un passo decisivo verso la meta. Segnai il gol finale e feci pure un assist, fu davvero la giornata perfetta.
I giri con la mia famiglia e il cane per il centro storico, stavamo proprio in Santo Stefano, e da lì sei ad un passo dalle zone più belle: i giardini Margherita e piazza Minghetti, su tutti. Siamo stati molto bene, e sarà un piacere tornare: son già venuto due volte ad ottobre, perché i miei figli facevano ancora scuola qui. Respirare l’aria di Bologna è sempre bello.
È una squadra molto forte, ma non è certo una sorpresa: già l’anno scorso eravamo molto in crescita come gruppo, e quest’anno non è che la logica conseguenza. Ho già affrontato i miei ex compagni al Via del Mare, e posso confermare che sono una squadra tosta da giocarci contro. Ma ribadisco: i risultati di quest’anno sono tutto tranne che una sorpresa.
La società ha fatto delle scelte legittime, io ho sempre dato tutto per questi colori: posso garantire che non c’è alcun rimpianto, e nessuna polemica. Sono contento per quello che è stato. Ma adesso penso solo al Lecce.
Solo nel caso di una rete in rovesciata da fuori, ma allora mi applaudirebbe tutto lo stadio: scherzi a parte…no, non potrei mai. Sono legato al popolo bolognese ed ai miei ex compagni. Prima della partita li saluterò tutti, uno ad uno. Mai poi penserò solo al campo. È giusto così.
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