Con la bella vittoria di domenica contro l'Inter, il Bologna di Thiago Motta ha dimostrato di essere una seria candidata per il settimo posto in classifica. Settimo posto che, se i nerazzurri allenati da Simone Inzaghi dovessero vincere la Coppa Italia, vorrebbe dire Conference League. E quindi Europa. Un'Europa che il Bologna non vede da 21 anni, più precisamente dal 27 agosto 2002. 

Era la finale di Coppa Intertoto, si giocava a Londra la partita di ritorno tra Fulham e Bologna. Risultato finale: 3-1 per i londinesi e coppa a tinte inglesi. Intervistato sul Resto del Carlino è Gianluca Pagliuca, uno dei portieri italiani più forti degli ultimi 30 anni e che ha difeso i pali rossoblu nell'ultima uscita europea della squadra emiliana. 

Non mi sarei mai aspettato una situazione del genere”. Inizia così Pagliuca, sottolineando lo splendido lavoro di Thiago Motta: “In poco tempo ha cambiato in meglio il Bologna”. Il merito, secondo l'ex portiere italiano, sta nel fatto che al suo arrivo il mister italo-brasiliano ha azzerato le gerarchie, responsabilizzando tutti quanti. Una tattica che ha portato risultati: “Orsolini non l’ho mai visto così in palla, Soriano è tornato a essere un giocatore che incide, Skorupski sta facendo parate che pesano. E la squadra gioca a calcio. Questo Bologna è bello e fastidioso per tutti".

Pagliuca poi continua parlando del possibile futuro di mister Motta: “Thiago sta facendo un lavoro importante. É normale che se il Bologna continuerà con questo passo a giugno le grandi guarderanno a Casteldebole”. Ma, continua “Sono convinto che resterebbe volentieri”. 

Europa sì, ma c'è da tenere conto che tra il Bologna e il settimo posto c'è una Juve che non vuole fare sconti: “Ovviamente per riuscirci bisogna che alla Juve vengano lasciati i quindici punti di penalizzazione: ma lì siamo solo all’inizio. Dopodiché in prospettiva è proprio la Juve l’avversario da cui guardarsi: al di là del suo valore tecnico oggi la squadra di Allegri è una belva ferita, che gioca con la rabbia addosso”.

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