La stagione del Bologna sta sorprendendo tutti: a nove giornate dal termine della Serie A, la squadra di Thiago Motta si trova in quarta posizione a quota 54 punti. I meriti vanno divisi tra club squadra e allenatore, un mix di gioventù ed esperienza sia in campo che fuori. Esperienza portata per esempio da Lorenzo De Silvestri, autentico simbolo dei rossoblù e uomo spogliatoio, oltre che fondamentale sul rettangolo verde quando chiamato in causa. Di seguito un estratto delle sue parole in una lunga intervista rilasciata a Radio Serie A.

De Silvestri sul gruppo del Bologna in questa grande stagione

Ci sono energie positive, c'è tanto rispetto dei ruoli sia fuori dal campo che a livello societario. Ognuno ha ben chiaro il proprio ruolo, c'è grande empatia e voglia di stare insieme. I sentimenti sono tanti, adesso stiamo ottenendo dei risultati ma le sensazioni vanno anche a tutti i giocatori passati, Sinisa, tutto il lavoro fatto in precedenza. Abbiamo sofferto in alcune situazioni, ma ora stiamo ottenendo i risultati che meritiamo. Abbiamo tante culture diverse, ma si nota molto quanto siamo uniti quando esultiamo per un gol. La nostra è una favola, ma anche un orgoglio. Il mio ruolo nel Bologna è essere d'esempio rimanendo pronto nei momenti in cui sarebbe servito esserlo. Essere sempre in prima linea è quello che mi fa sentire vivo, cerco sempre di dare il 100% e aiutare i giovani. Quando arrivano calciatori dall'estero cerco di aiutarli a conoscere anche la città, perché può agevolare l'integrazione nella squadra. Per quanto riguarda il futuro ho ancora obiettivi come calciatore, mi piacerebbe raggiungere le 100 presenze nel Bologna e altri traguardi, perché mi sento ancora bene. Dopo mi vedo in giacca e cravatta, non sarebbe male rimanere nel mondo calcistico, sto studiando per questo.

Lorenzo De Silvestri
Roberto Gagliardini e Lorenzo De Silvestri (ph. Image Sport)

Sul tecnico rossoblù Thiago Motta

Il mister è arrivato in un momento delicato per noi, ma ha portato subito un tipo di gioco innovativo. Ci ha dato tanta consapevolezza, con i giovani è stato importante per la loro crescita. Chiunque giochi lo fa con una fiducia importante, non conta solo l'individuo ma la squadra, e questo è merito suo. Sa scindere bene i momenti, ci lascia liberi quando è giusto che sia così, in campo e fuori, però poi nel rispetto delle regole è anche molto ferreo e vuole il massimo. Fuori dal campo ci sono regole, anch'io cerco di farle rispettare: da evitare i ritardi, polemiche alle sostituzioni, piccole cose, ma importanti per mantenere disciplina in un gruppo. Thiago Motta è un grande allenatore, l'ho visto spesso far cambiare atteggiamento alla squadra durante gli intervalli, riuscendo a toccare i nervi giusti sia con la scelta delle parole sia nei cambiamenti in campo.

Sull'attaccante del momento: Joshua Zirkzee

Joshua è un attaccante moderno, mi piace definirlo “pop”. È moderno perché lega il gioco e dialoga con la squadra, è un leader tecnico perché si prende grandi responsabilità. Gli auguro il meglio perché sta lavorando tanto. Abbina allo strapotere fisico una tecnica meravigliosa, ha cambiato modo di allenarsi: quest'anno lo sta facendo in maniera incredibile.

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