Anno nuovo ormai alle porte e in casa Bologna, campanello Settore Giovanile, è il momento di fare il bilancio su un 2021 che ha regalato soddisfazioni, qualche preoccupazione di troppo ma che, soprattutto, per alcune formazioni è servito per superare difficoltà e lanciarsi in campionato. Il punto sull’anno che si sta chiudendo lo fa Daniele Corazza, responsabile del settore giovanile del Bologna. 

Direttore, può ritenersi soddisfatto del lavoro svolto nel 2021?

«Sicuramente. Il 2021, per quanto riguarda il nostro Settore Giovanile, è stata un’annata positiva, dove gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati centrati: mantenere la categoria in Primavera 1; l’approdo in semifinale Scudetto Under 17 con tanti ragazzi classe 2004 di prospettiva; le Under 16 e 15 che hanno avuto notevoli risultati e quest’anno hanno disputato una prima parte di campionato importante; i tanti ragazzi convocati nelle nazionali giovanili. Inoltre, ciliegina sulla torta, i nove esordi nella nostra Prima Squadra, con Wisdom Amey debuttante più giovane nella storia della Serie A».

 

Per quanto riguarda la Primavera, non è stato – e non è – un percorso facile.

«Al termine della scorsa stagione, il Club ha deciso di lavorare su una squadra “giovane”, con ragazzi “futuribili” per anticipare i tempi e cercare di portare il prima possibile giocatori pronti in un palcoscenico di alto livello professionistico. In questo momento, i ragazzi stanno pagando la giovane età, ma stanno rispondendo con ottime prestazioni partita dopo partita. Siamo gli unici in Italia a schierare oltre il 50% dei titolari nati nel 2004, ai quali si somma un 2005, Amey. Bagnolini, Motolese, Stivanello, Corazza, lo stesso Wisdom, Casadei, Urbanski e Raimondo sono i più utilizzati nei rispettivi reparti di campo. Abbiamo avuto un inizio di stagione in salita, com’era prevedibile, con le ultime prestazioni in ascesa che fanno ben sperare per il futuro: non bisogna concentrarsi sulla singola partita, ma sull’intero percorso e a giugno tireremo le somme».

 

Stesso discorso vale per Under 17 e Under 16?

«Assolutamente, anche se credo mai sia successo nella storia del Bologna di vedere due categorie così importanti finire la prima parte di stagione in testa alla classifica. Mister Biavati e mister Sordi stanno disputando un torneo notevole con tanti ragazzi di prospettiva, frutto di un lavoro partito stagioni addietro. I 2006 sono a punteggio pieno, gli unici nei gironi di squadre A-B, i 2005 devono attendere il recupero della partita della Sampdoria, ma anche se i blucerchiati dovessero vincere la nostra soddisfazione non cambierebbe. Come dicevo prima, però, i conti li faremo alla fine e non ci culleremo sicuramente a metà lavoro».

 

Lavoro che, con l’Under 18, è appena cominciato.

«È la prima volta che partecipiamo a questo campionato, propedeutico per i ragazzi come porta d’ingresso per il campionato Primavera. Dopo un inizio in salita per motivi di “assestamento” – mister Magnani ha già utilizzato 35 giocatori in 10 giornate, tra 2003, 2004 e 2005 – la squadra ha centrato quattro vittorie consecutive che fanno ben sperare per il prosieguo del campionato, prima dello stop di Parma».

 

Prima esperienza, anche se in ambito nazionale, anche per i ragazzi del 2007.

«L’Under 15 è allenata da Juan Solivellas, debuttante in un campionato nazionale da quando è al Bologna, sostituto di Francesco Morara, passato al CF Montreal. È un gruppo con tanti innesti, in una categoria difficile perché, anche fuori dall’ambito calcistico, c’è un momento di adattamento. È una squadra che ha fatto un’ottima prima parte di campionato, terminata con una bella e convincente vittoria sulla Spal».

 

Lei è qui dal 2004, quando ha fondato la Scuola Calcio.

«È una parte di me e continua il percorso che avevo cominciato 17 anni fa, mantenendo la nomina di fiore all’occhiello nel territorio bolognese, grazie alla passione e competenza di Valerio Chiatti e del suo staff tecnico-educativo. Attualmente abbiamo 230 iscritti, anche per i motivi di organizzazione dovuti alla pandemia, ma che si vanno ad aggiungere ai circa 10.000 avuti dal 2004: numero in cui sono compresi anche coloro che hanno preso parte ai Campus Rossoblù, i quali speriamo possano riprendere la prossima estate».

 

Dal 1° gennaio, invece, prosegue il progetto BFC 365 unitamente agli altri progetti esterni.

«L’obiettivo, ovviamente, è continuare a crescere. Purtroppo, la pandemia ha rallentato il percorso, ma in questi mesi di difficoltà abbiamo capito di avere ancor di più consapevolezza che questa sia la strada corretta per aiutare le società del territorio. Siamo consci che è un impegno enorme, ricco di aspettative, ma la mia dedizione – unitamente a quella dei collaboratori – sarà a “365°”. Lo 05-13 Kids è un progetto in essere da oltre 10 anni, si riferisce a collaborazioni con società sul territorio a livello nazionale e segue un percorso ben definito, continuando a regalarci soddisfazioni. L’altro progetto su cui stiamo continuando a lavorare è il BFC Center, che riguarda Club dilettantistici élite scelti come nostri centri di formazione in Italia, veri e propri punti di riferimento per metodologia e scouting. Infine, il BFC Senza Barriere ci dà la possibilità di creare opportunità di sport e vicinanza ai colori rossoblù grazie alla grande passione di Valerio Chiatti e del suo ideatore, Giovanni Grassi».

 

Propositi per l’anno che verrà?

«Per il 2022 ritengo per tutti l’augurio migliore sia quello di metterci alle spalle definitivamente il Covid-19, che nelle ultime stagioni sportive ha condizionato e rallentato le attività del nostro Settore Giovanile e di tutti i progetti in essere. Oltre a creare problemi alla salute di tutti noi. Sotto l’aspetto esclusivamente sportivo, mi piacerebbe assistere a una seconda parte di campionato con tutte le squadre in continua crescita: questo consentirebbe a tutti i ragazzi e staff tecnici di raggiungere le soddisfazioni che meritano vista la passione, l’impegno e la dedizione che mettono tutti i giorni per il nostro Club».

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