Bogdan Tanjevic, ex allenatore della Virtus Bologna e dell'Italia di Basket, con la quale ha vinto l'Europeo nel ‘99, ha parlato in un’intervista al quotidiano la Repubblica. 

In particolare, ha parlato della sua esperienza da allenatore quando ha scoperto di essere malato di tumore e ha commentato la vicenda del Bologna e del suo connazionale Sinisa Mihajlovic, “che non conosco, ma che ha subito un esonero scorretto”. Di seguito le sue dichiarazioni.

Sulla sua esperienza da allenatore con la malattia: “La data? 20 marzo 2010. A fine estate, in calendario, i Mondiali in Turchia. Il grande obiettivo. Riuscii ad esserci. Medaglia d’argento, contro gli americani di Durant. Ho detto basta nel 2015. Lì scoprii la tenerezza dei miei giocatori, il loro impegno per non farmi affaticare. Urlavo, sgridavo, correvo lungo le righe del campo. Stavolta facevano loro, davano di più da soli, perché non dovessi stancarmi. Credo sia stato così anche per Sinisa (Mihajlovic ndr), con affetto e rispetto dei suoi ragazzi. Ho grande fiducia nel cuore dei giocatori”.

Su Mihajlovic: “Quel che so l’ho letto, stando lontano, ma la notizia m’ha stravolto. Sono contro ogni esonero, lui aveva appena cominciato e cinque partite sono niente, per giudicare un allenatore che poi per il Bologna aveva già fatto tanto. La sua condizione ha reso poi la scelta della società ancor più scorretta. Ho fatto un Mondiale sotto chemio, è una condizione che conosco. Ma ebbi una grande fortuna. Buone organizzazioni alle spalle e l’affetto di un intero popolo”.

 

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