L'abbraccio a Lorenzo De Silvestri dopo il gol del 2-0, la compattezza nel difendere il minimo vantaggio, la felicità di Thiago Motta al fischio finale: bastano queste tre immagini, fondamentali, per descrivere ciò che ha significato Bologna-Frosinone. Forse la partita più importante di quest'ultimo periodo, perché arrivava dopo la sosta per le Nazionali e perché la formazione di Eusebio Di Francesco è scomoda da affrontare. Questo Bologna di inizio anno ha un grande merito: riesce a scacciare immediatamente via i fantasmi, quando la pressione inizia ad accumularsi i felsinei non hanno paura di dimostrare ciò che sono, ciò che stanno diventando.

La sfida di ieri è stata indicativa. Motta, nel prepartita, aveva ricordato come il Frosinone fosse avanti in classifica. Ieri, nel post, ha giustamente rimodellato la dichiarazione: “Ora siamo avanti noi”. Con una tranquillità importante, l'allenatore felsineo ti calma e ti fa rendere al meglio e ciò che stiamo vedendo in campo è solo lo specchio riflesso del grande lavoro che tutta la squadra sta attuando in settimana. 

Ci sono aspetti da migliorare e questo è chiaro, ma diversi elementi stanno certificando l'importante campionato che sta facendo questa squadra. Un'immediata aggressività, gestione delle diverse fasi di gioco, maturità nel soffrire quando bisogna soffrire e ognuno dei calciatori che si sente parte di qualcosa di importante. Il primo test spartiacque è stato superato, ribadiamolo, in maniera importante. I tifosi chiedono l'Europa, Motta si impone di dare sempre il massimo: è l'allenatore giusto per questa squadra e per questa piazza, questa percezione viene confermata in ogni momento e in ogni gesto che compie, perché l'esplosione di gioia al fischio finale è la conferma di quanto ci tenga a questa causa. Dei tifosi come quelli del Bologna avevano bisogno di una squadra che avesse i connotati di una famiglia. Sono stati accontentati. Avanti così.

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