Il Bologna continua a fare punti e sognare, e in questo contesto di entusiasmo, arriva anche un importante premio individuale per un calciatore che nei rossoblù si sta esaltando. Joshua Zirkzee è stato infatti nominato calciatore del mese di novembre AIC Serie A.

Punto fermo del Bologna

Un inizio di stagione strepitoso per il calciatore olandese, che dall'addio in estate di Arnautovic ha tratto giovamento. Titolarità indiscussa e tante responsabilità sulle spalle, che il classe 2001 sta assolutamente gestendo al meglio. Il suo score in queste prime tredici giornate recita 5 gol e 2 assist, con anche una rete segnata in Coppa Italia al Cesena. Nell'ultimo periodo in particolare è salito in cattedra, aiutando il Bologna a mantenere un altissimo rendimento che sta permettendo ai rossoblù di viaggiare in zone di alta classifica. Un premio dunque meritato per l'ex Bayern Monaco, il quale sta dimostrando di saper abbinare alle sue infinite qualità tecniche, anche la concretezza necessaria per segnare con continuità.

Giovanni Fabbian esulta con Joshua Zirkzee dopo il gol al Torino (ph. Image Sport)
Giovanni Fabbian esulta con Joshua Zirkzee dopo il gol al Torino (ph. Image Sport)

Il comunicato dell'associazione italiana calciatori

Joshua Zirkzee è uno dei giocatori più eccitanti del campionato italiano, e con questo non diciamo niente di particolarmente rivoluzionario. È uno dei giocatori per cui vale sempre la pena pagare il biglietto dello stadio, o l’abbonamento per lo streaming. Ogni volta che è in campo e la palla gli arriva la palla, può fare qualsiasi. Perché è alto, dinoccolato e ha una sensibilità tecnica fuori dal comune. Ma non è solo questo. È il modo in cui pensa il calcio Joshua Zirkzee che è davvero fuori dagli schemi, originale in modo radicale: diverso da tutti. Non è tanto che nessuno potrebbe eseguire le sue giocate - le sterzate improvvise in area di rigore, i colpi di tacco sul fallo laterale, le piccole sponde geniali - è che in pochi possono pensarle. “Il calcio nasce dalla testa o dai piedi” si chiedeva Cruyff, ed è una domanda a difficile rispondere, che Zirkzee rende ancora più difficile. Le sue giocate sembrano totalmente istintive, ma nella loro scarsa convenzionalità, pur nascendo da un pensiero laterale, sembrano sempre esatte. 

Prendiamo l’assist per Ferguson contro la Lazio. Zirkzee riceve al limite dell’area e non è particolarmente pressato. Qualsiasi numero nove in quella situazione avrebbe provato una conclusione, invece Zirkzee ha rallentato la gambe e servito un assist a Lewis Ferguson, col suo classico inserimento in area di rigore. L’altruismo di Zirkzee sembra nascere da un certo gusto estetico per il gioco: non c’è niente di banale nel suo stile, nemmeno i dettagli. 

Questa dimensione estetica, però, che era già evidente nella scorsa stagione, quest’anno sta trovando anche una grande efficacia. Zirkzee veniva criticato per segnare poco. Erano stati solo 2 i gol nelle prime 19 partite in Italia. Quest’anno però pare aver preso le misure alle difese del nostro campionato e ha segnato già 5 gol in 13 partite. Nell’ottimo mese del Bologna ha segnato 3 volte nelle ultime 4 partite, a cui aggiungere quell’assist contro la Lazio. Per una squadra che non segna moltissimo, come quella di Thiago Motta, la capacità di Zirkzee di associarsi con i compagni, dare stabilità alla squadra e trovare grandi momenti offensivi, è molto importante. In questo mese di novembre, in cui ha vinto il premio di Calciatore del mese AIC, il suo status in Serie A si è cementato.

Resta un centravanti estremamente peculiare. È alto, ma gioca solo con la palla a terra; è più a proprio agio lontano dall’area che dentro; vede meglio i compagni che la porta, ed è più preciso quando deve servire gli assist che quando deve tirare. La sua capacità di calcio è ancora limitata, se la compariamo al resto del suo gioco. Non riesce mai a dare particolare potenza al suo tiro, ma Zirkzee sembra molto consapevole dei propri limiti e gli gira attorno. Non prova mai conclusioni troppo complicate, ma si concentra nel preparare la finalizzazione al meglio possibile, per avere tiri più semplici. Il tiro sul primo palo dopo essere rientrato sul destro sta diventando una sua specialità.

Ogni volta che Joshua Zirkzee è in campo, e gli arriva la palla sui piedi, possiamo aspettarci qualsiasi cosa. In un calcio contemporaneo spesso criticato per la sua standardizzazione, di quanti giocatori possiamo dire lo stesso?

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