E no, non se l'aspettava nessuno. Dopo tre sconfitte consecutive, il Bologna chiude il 2021 con il botto. 3-0 al Sassuolo, vittoria tonda, netta, ottenuta con piedi caldi e cuori freddi. Migliore in campo per noi: Skorupski, che al pronti-via allunga le unghie e devia la conclusione di Scamacca. E’ da questi particolari che si pesa un portiere. Tante volte Skorupski è finito dietro la lavagna, ma quest'anno sembra aver trovato una consapevolezza diversa nei propri mezzi, che non sono pochi. Senza quella paragona sarebbe stata un'altra partita, invece il Bologna l’ha blandita, per poi conquistarla. I 27 punti nel girone di andata costituiscono un record nella Serie A a venti squadre. In proiezione - con questa media-punti - il Bologna chiuderebbe a 54, piazzando un altro record. Nel campionato 2011-12 il Bologna di Stefano Pioli si issò fino a 51 punti per un meritatissimo 9° posto. Nel girone di andata quella squadra arrancava e al giro di boa si presentò con 20 punti. Sinisa Mihajlovic ha già fatto meglio e quel record lo può ritoccare. Siamo sempre lì: che si vuole fare ora? Come in una recita a teatro, bisogna decidere che ruolo interpretare. Saranno questi giorni rutilanti, di nomi che saliranno e scenderanno dalla giostra, assisteremo a fuochi d’artificio e ci sarà sempre il Mister X dietro l'angolo pronto a sbarcare a Bologna. Ogni giorno un terzino in arrivo, un centravanti che sogna di giocare a Bologna e mangiare i tortellini, un procuratore che offre un mediano di rimorchio in saldo, un amico degli amici che giura sulle doti di uno sconosciuto diciassettenne dello Zimbabwe o del Cile, un giro di scambi che sulla ruota di Bologna farebbe uscire il più fortunato dei trequartisti, una vecchia gloria pronta a riciclarsi. Nomi, nomi, nomi. Viaggi transoceanici, trattative che partono e si arrestano, sussurri, grida. Le ultime notizie, le grandi manovre, gli obiettivi nel mirino. Le occasioni last minute, le richieste del tecnico, i summit a Casteldebole. Le richieste di bonus, i rinnovi, i mal di pancia tirati fuori per l'occasione. Anche no, grazie. Dai, facciamo i seri. Sappiamo come stanno le cose, il calcio italiano sta boccheggiando. Soldi ne girano pochissimi, il calciomercato nonostante il gran vociare sarà per tutti placido come un laghetto di alta montagna. E quindi: l’importante non sarà rinforzarsi (nessuno in questo momento ha la forza economica per farlo), ma non indebolirsi, perdendo pezzi utili all’ingranaggio o magari cedendo alle lusinghe di chi ha già puntato qualche giovane rossoblù. Un nome a caso: Hickey. Ripetiamo: per ora conta solo non indebolirsi, per tutto il resto ci sarà tempo, quando i tempi saranno migliori.

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