Giungono al termine le Final Eight di Coppa Italia, che hanno visto l'inaspettato successo di Napoli, vittoriosa nella finale di ieri sera contro l'Olimpia Milano. Una Coppa Italia che ha regalato diverse sorprese oltre al trionfo dei partenopei, come l'uscita al primo turno di squadre più quotate come Brescia e Virtus Bologna. Proprio sulla prestazione della squadra di Banchi ha parlato Renato Villalta, bandiera bianconera ed ex presidente della squadra. Queste le sue dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta di Bologna.

Renato Villalta
Renato Villalta (ph. Virtus Bologna)

Sulla prestazione della Virtus in Coppa Italia

Non sono rimasto sorpreso sul piano del risultato perché purtroppo sono anni che le sorprese in Coppa Italia sono all’ordine del giorno. Anche quest’anno non ha fatto eccezione, peccato sia successo alla Virtus. Ma non solo a lei, guardate Brescia che è prima in campionato e stava giocando benissimo: anche a lei il primo turno è stato fatale.

Superficialità e mancanza di umiltà per la Virtus?

Ci credo fino a un certo punto, parliamo di professionisti che magari avevano anche dei premi legati alla coppa. Non penso abbiano preso sottogamba l’impegno ma Banchi ha fatto bene a richiamare la squadra battendo su questo tasto.

Motivazioni tecniche dietro la sconfitta

Il basket italiano è diverso da quello di Eurolega, le avversarie hanno più tempo per prepararsi e studiare i tuoi punti deboli. La partita si è giocata sui ritmi di Reggio Emilia che ha marcato molto bene le bocche da fuoco della Virtus come Belinelli, Hackett e Cordinier. Quando lasci sul campo questi nomi diventa difficile e le partite nella pallacanestro odierna non sono mai finite anche quando accumuli vantaggi in doppia cifra per la ricerca forsennata del tiro da tre. Per me il basket è più bello se si può ragionare giocando più tecnicamente, dando la palla sotto al pivot, con movimenti spalle a canestro e andando dentro-fuori, mentre ora è tutto un pick and roll. Lo sport va avanti ed è giusto così, anche perché oggi con i progressi scientifici e di attrezzature le carriere degli atleti si allungano. Ai miei tempi ci allenavamo tutti allo stesso modo, adesso ci sono lavori specifici che aiutano i giocatori. Belinelli, che sta facendo una stagione straordinaria nonostante l’età, ne è un esempio.

Su come reagire

Bisogna resettare il più presto possibile e pensare alla prossima partita. Per fortuna c’è la sosta, con il tempo tutto si affievolisce e in palestra lavori su tutti gli aspetti.

L'impatto della sosta per le Nazionali

I giocatori che tornano alle competizioni ritrovano ancora più velocemente la concentrazione agonistica e voltano pagina più in fretta. Chi resta qui ha possibilità di lavorare e allenarsi su aspetti che durante la stagione si possono curare meno per mancanza di tempo.

Su cosa dovrà lavorare la Virtus

La freschezza. Fra infortuni e cambiamenti la squadra, volenti o nolenti, si è ritrovata corta e con tante partite e tanti viaggi si è dovuto tirare il collo ad alcuni giocatori che ora cominciano a pagare il conto. Non è facile per via dei calendari prendersi tempo per ritrovare smalto, dare riposo a qualche giocatore per recuperarlo anche a costo di lasciare un paio di partite sul terreno può essere valutato. Faccio valutazioni da esterno senza conoscere le situazioni, ma la stanchezza mi sembra si faccia sentire e spero che gli inserimenti di Zizic e Lomazs si affrettino perché la squadra ne ha bisogno. La squadra si affidi ai soliti, da Belinelli a Shengelia, ma è importante che Hackett ritrovi la forma migliore.

Final Eight come momento spartiacque

Ci si aspettava molto come hanno anche rimarcato le dichiarazioni della proprietà che purtroppo non hanno portato bene, però non penso che la squadra possa subirne un contraccolpo. I giocatori hanno capacità tecniche e mentali adeguate e non vedo motivi per i quali possano risentire del k.o. Si può perdere perché le partite sono sempre tirate, quando eri più fresco le vincevi e ora le hai perse con Monaco e Reggio Emilia.

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