Il Bologna aspetta un segnale da Rowe. C’è un precedente con Ndoye che fa ben sperare

L’esterno inglese ex Marsiglia non sta lasciando il segno. Ma c’è un precedente con Ndoye che fan ben sperare il Bologna

Tra i colpi ad affetto della campagna estiva del Bologna c’è sicuramente Jonathan Rowe, esterno inglese classe 2003 prelevato dal Marsiglia e chiamato a raccogliere la pesante eredità di Dan Ndoye, mattatore della finale di Coppa Italia sbarcato al Nottingham Forest in estate. Le aspettative sull’esterno erano molte, ma per il momento non sono state rispettate, anche per via di un utilizzo con il contagocce, anche per merito di Nicolò Cambiaghi, partito a spron battuto in questi primi scampoli di stagione.

Rowe ancora a secco, anche Ndoye però partì in sordina. Il precedente che fa ben sperare

Nulla è ancora perduto e non è opportuno fare drammi, nonostante sia ancora a secco di gol e di assist. In particolar modo se si considera il precedente proprio con Ndoye. Anche la partenza dello svizzero sotto i Portici fu in sordina, tanto che come Rowe dopo le prime nove giornate, al suo primo anno in Serie A, anche Dan non aveva messo a referto né gol né assist dopo le prime nove giornate di campionato.

Primo piano Ndoye
Rowe ancora a secco, anche Ndoye però partì in sordina. Il precedente che fa ben sperare. Bologna Sport News (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images Via OneFootball)

Il primo gol per lo svizzero infatti arrivò addirittura il 20 dicembre, in Coppa Italia contro l’Inter (1-2 per gli emiliani), tre giorni dopo il primo passaggio decisivo in maglia Bologna contro la Roma. Mentre in campionato il primo centro arrivò a maggio, in casa del Napoli. Nonostante questo inizio Dan migliorò sempre più fino ad arrivare all’exploit della passata stagione con il culmine raggiunto nella storica notte di Roma. L’auspicio è che dunque dopo in inizio simile, l’epilogo possa essere lo stesso…

Le parole di Rowe di qualche settimana fa, post Friburgo, sull’ambientamento in Italia e le conseguenti difficoltà

Il diretto interessato, al termine del match di Europa League contro il Friburgo, terminato 1-1, si era così espresso in merito all’ambientamento in Italia e alle conseguenti difficoltà: “Pian piano mi sto ambientando. La mia caratteristica è puntare l’avversario e cercare di spingere il più possibile in avanti, ma a volte è complesso perché in Italia devi aiutare anche in fase difensiva”

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