E’ tempo di Parma-Bologna e la redazione di BolognaSportNews ha contattato l’ex gialloblu Luigi Apolloni: le sue parole anche sulle ambizioni dei felsinei
Ne ha giocati diversi di Parma-Bologna, quindi sa come che clima e tensione si respirano alla vigilia di un derby emiliano sentito da entrambi le parti. Gigi Apolloni in maglia parmense e nella nuova veste di opinionista per Radio Serie A, sta rivedendo nella formazione allenata da Vincenzo Italiano, quello che fu l’inizio del ciclo magico di Nevio Scala nella città ducale.
Una Coppa Italia vinta nell’ormai lontano 1992, battendo la Juventus di Giovanni Trapattoni, che in attacco vantava la coppia d’attacco della Nazionale italiana ai mondiali del 1990, quella delle notte magiche formata da Roberto Baggio e Totò Schillaci, prima dell’inizio del lungo ciclo di trionfi, che successivamente portò alla conquista della Coppa delle Coppe, la Coppa Uefa e la Supercoppa Europea.
Coppa Nazionale che il Bologna ha invece conquistato lo scorso mese di maggio, nella serata magica dell’Olimpico battendo un’altra grande del calcio italiano, dello stesso livello dei bianconeri, come il Milan. L’ex centrale difensivo, che ha anche sfiorato la vittoria della Coppa del Mondo con la Nazionale italiana di Arrigo Sacchi, ai Mondiali di Usa 94, dice la sua su una sfida che nel giro di un mese e poco di più, non lascerà anzi raddoppierà, visto che ai primi di dicembre sarà previsto una specie di “replay” tra le due squadre, ma al Dall’Ara, con la gara secca valevole per gli ottavi di finale di Coppa Italia.
Un Bologna che oggi arriverà alla sfida del Tardini, al culmine di due pareggi consecutivi, che ovviamente hanno portato due punti, ma che sono maturati in maniera totalmente diversa tra loro. Un pari tra le polemiche, quello uscito fuori dal Franchi, in casa di una Fiorentina che sta vivendo una situazione delicata, con il peccato veniale di non hanno saputo gestire il doppio vantaggio.
Che ha fatto seguito a quello in casa contro il Torino, in una sfida dove la sensazione è parsa essere stata quella di aver visto un Bologna stanco a livello fisico e mentale per le troppe partite giocate nel mese di ottobre. Un Parma, che per Gigi ha rappresentato un capitolo importante della sua carriera, sia da calciatore come d’allenatore, che arriverà alla partita di oggi reduce dalla sconfitta contro la Roma all’Olimpico e desiderosa di provare a ripetere l’impresa dello scorso campionato.
Un 2-0 quello conquistato dai parmensi nei confronti dei bolognesi nel mese d’aprile, che permise alla squadra allenata da Chivu di compiere un passo fondamentale verso il raggiungimento della permanenza in Serie A. E di estromettere (o quasi) il Bologna dalla corsa verso la seconda qualificazione consecutiva in Champions League.
Parma-Bologna, derby e rivalità: il ricordo di Apolloni
Apolloni, oggi è il giorno di Parma-Bologna: chi arriva meglio a questa sfida?
“Mi aspetto una partita equilibrata, che potrebbe anche essere decisa dalla giocata di un singolo. La formazione di Italiano anche quest’anno, sta dimostrando d’essere una squadra molto quadrata, che ha intrapreso un bel cammino e ha le carte in regola per continuare a rimanere ai vertici della classifica. I parmensi vogliono riscattare la sconfitta di Roma e risalire in classifica. Con un allenatore che gradualmente sta iniziando a calarsi nel campionato italiano”.
Per la rivalità tra le due tifoserie, quanto possiamo parlare del fatto che è sempre stata una partita diversa dalle altre?
“D’accordo che s’affronteranno due squadre della stessa regione, ma faccio una premessa e dico tranquillamente che non è il derby più sentito dell’Emilia Romagna. Da giocatore ricordo ancora benissimo quello che pareggiamo per 2-2, dopo essere stati in vantaggio, marcando Turkilmaz per tutta la partita, che realizzò la seconda rete del Bologna.
Come continuo a ricordare il doppio derby vissuto da collaboratore nello staff di Carmignani, quando contro il Bologna ci giochiamo lo spareggio per la permanenza in Serie A, a conclusione della stagione regolare. Nella partita d’andata perdemmo in casa per 1-0, ma fummo protagonisti di una vera e propria impresa al Dall’Ara vincendo per 2-0, centrando la salvezza. Realizzammo un vero e proprio miracolo calcistico, dopo una stagione difficile”.
Bologna squadra da Europa: Immobile e Berna determinanti
Nella testa dei calciatori del Bologna, potrebbe incidere la voglia di rivalsa per la sconfitta maturata lo scorso mese d’aprile?
“Credo di si. Ero presente quel giorno al Tardini e fu una partita che fece da spartiacque per il destino stagionale delle due squadre. Il Parma con la gestione di Chivu conquistò una vittoria importante per il raggiungimento della salvezza. Il Bologna subì una sconfitta fatale nella corsa alla qualificazione in Champions League. Ribadisco come possa essere una sfida interessante, in cui il particolare può fare la differenza“.

Quindici punti in classifica dopo nove giornate, la sensazione è d’essere di fronte ad un Bologna che vuole continuare a stupire anche in questo campionato.
“Beh, l’ha già fatto negli ultimi due, centrando uno storico approdo in Champions League e vincendo anche la Coppa Italia. Complimenti che mi sento di fare ad una dirigenza bravissima ad iniziare un progetto tecnico importante, prendendo un allenatore emergente come Thiago Motta e proseguendo sulla stessa scia con Italiano. Può continuare a fare bene e ambire ad un’altra qualificazione europea.
A proposito: Champions, Europa o Conference League?
“In base alle potenzialità della squadra, direi che l’ambizione più importante possa essere quella di provare a centrare lo stesso traguardo di un anno e mezzo fa. Alla base, sembrano esserci tutte le condizioni, dopo aver fatto degli acquisti importanti e mirati. Immobile e Bernadeschi su tutti, rappresentano indubbiamente due valori aggiunti, che Italiano dovrà essere bravo a sfruttarli nel miglior modo possibile”.
Il Bologna come il Parma di Nevio Scala: il giudizio dell’ex
Proviamo ad azzardare qualcosa di stimolante: questo Bologna ha creato i presupposti per poter ripetere almeno una minima parte, il ciclo straordinario del Parma di Nevio Scala?
“Sicuramente ha l’opportunità per portelo fare. Ha trovato una solidità societaria ed economica, hanno l’ambizione di continuare a crescere in maniera graduale. Quindi si, credo che la Coppa Italia vinta a maggio, può in teoria essere l’inizio di un percorso importante di trionfi che una città come Bologna merita“.

Sarà una casualità, ma entrambe hanno iniziato il proprio cammino vincente (se cosi sarà anche per il Bologna), con il trionfo in Coppa Italia.
“Sì, è vero, siamo veramente di fronte ad una vera e propria analogia. Mi preme sottolineare come diversa sia la storia calcistica delle due società. Il Parma era una squadra che solamente due anni prima aveva vinto la Serie B, ottenuto il sesto posto al primo anno in A centrando una storica qualificazione in Coppa Uefa, prima di vincere la Coppa Nazionale.
Il Bologna in passato aveva già vinto degli scudetti e trofei vari, quindi era più abituato a vivere momenti del genere. Stando alla attualità, se cosi fosse lo merita sicuramente Italiano e sono veramente molto contento del percorso che sta facendo da allenatore. Con Vincenzo abbiamo vissuto insieme due stagioni a Verona, centrando due salvezze consecutive e già da li capii era uno che poteva tranquillamente stare su una panchina, una volta chiusa la carriera da calciatore. Auguro quindi a lui le migliori fortune per quest’anno e per il proseguo”.
Il reparto offensivo è tra i migliori della Serie A?
“Si, perché ha dei giocatori di primissimo livello, con qualità tecnica abbastanza elevata e che possono portare il Bologna il più in alto possibile”.
Scala-Italiano: è possibile azzardare un termine di paragone?
“No, perché parliamo di due allenatori con concetti di gioco totalmente diversi, con una differenza anche nel loro percorso da calciatore. Scala aveva frequentato club importanti, mentre Italiano è stato si un ottimo centrocampista ma in club di seconda fascia. Non è un vero e proprio particolare che può fare la differenza, ma credo che conti nella prospettiva di continuare a portare avanti la propria crescita da allenatore”.





